In una delle “fiabe russe proibite” raccolte da A. N. Afanas’ev, un generale chiede a un arcivescovo come facciano i prelati a “vivere senza peccato, senza fottere”. L’arcivescovo gli risponde di mandare un suo cameriere il giorno dopo così da rivelargli il segreto. Il cameriere ci va e viene fatto attendere ore senza essere ricevuto: “Il cameriere sta lì a lungo, a furia di stare in piedi, non ne può più, si sdraia e lì si addormenta, dorme fino al mattino.” Due giorni dopo ritorna ancora e viene convocato dall’arcivescovo che, dopo avergli chiesto se ha aspettato in piedi, se poi si è sdraiato e addormentato, chiosa: “Lo stesso col mio cazzo: s’alza in piedi, ci resta per un poco, poi casca seduto e si addormenta”.
Mi domando se questa tecnica, oltre che nelle situazioni in cui bisogna estinguere erezioni indesiderate, sia applicabile anche in caso di innamoramenti che non possono essere corrisposti. Se funzioni anche - mi si conceda la metafora - con i turgori dell’animo amoroso. Uno si incapriccia di un’altra persona, la sua mente comincia a costruire castelli in aria, cerca di resistere perché sa che è un amore impossibile, la razionalità gli dice di lasciare perdere, ma dentro un tarlo continua a roderlo, i pensieri girano intorno a quell’unico cerchio. Che fare? Affrontare il ridicolo di dichiararsi? No, forse è meglio seguire il consiglio di quell’arcivescovo: come il cazzo, prima o poi quell’innamoramento si consuma e si affloscia. Si sdraia e si addormenta. E fino a quel momento bisogna resistere e, se si può, vedere il “dopo” nel “prima”.
Perché è la fiammella di una candela accesa sotto una campana di vetro. C’è solo una quantità limitata di ossigeno e, prima o poi, la fiamma lo consuma tutto. Quando si è esaurito, la candela si spegne per forza. Basta restare a guardare quella fiammella estinguersi poco a poco. Lo fa sempre: bisogna avere pazienza e aspettare.
"...dinto 'o scuro, pe me sulo
'sta cannela arde e se struie,
ma c'ardesse e tutt''e duje
nun 'o pozzo suppurtà."
"Palomma 'e notte"
(Buongiovanni - Di Giacomo)
Posted by: aitanblog | 02/01/2014 at 12:12
Ciao Stefano!
"Mi" sei mancato...buon anno nuovo,
Con affetto vito
Posted by: Vito | 03/01/2014 at 16:19
"i turgori dell’animo amoroso": j'adore :-)
Posted by: Marco | 04/01/2014 at 11:12