L'amante assente ha un vantaggio manifesto che gli deriva proprio dalla sua assenza. Quando è presente, lo è anche con i suoi limiti, ma quando non c'è più - e soprattutto se non c'è più modo di recuperarlo perché la sua assenza è diventata definitiva - la sua ombra s'ingigantisce e oscura tutto il resto, trasformandolo in un amante perfetto, quello che esiste solo nei nostri ricordi. Non dovrà più scontare il confronto con la realtà, si è stabilmente insediato nella nostra mente che ne plasma la memoria modellandolo in base alle esigenze del momento. Il piacere che ci ha dato in passato si cristallizza, filtrati i detriti che lo rendevano impuro. E' stato sottratto all'umano, assunto nel regno delle idee immutabili, quelle che danno vita agli dèi. E da quel momento, sullo schermo bianco della nostra mente si può proiettare, con innumerevoli variazioni e incontaminato dalla realtà, il film di cui è protagonista l'amante assente, finalmente malleabile e sagomato sulla forma dei nostri desideri. L'amante per eccellenza, quello che appaga il nostro solipsismo, è l'amante che passa e scompare. Una superiore saggezza c'imporrebbe di non invocarne il ritorno, ma la carne, inferiore, non si adegua e non si vuole rassegnare.
Ti amo solo quando non ci sei
Posted by: pio | 14/10/2012 at 18:25