Qualche giorno fa un sondaggio condotto in Germania su oltre settemila studenti ha rivelato che metà di loro non sa che Hitler fu un dittatore e un terzo pensa che fosse un difensore dei diritti umani. Un quaranta per cento, poi, ritiene che dittatura e democrazia si equivalgano. Non faccio commenti né fornisco ipotesi interpretative, ma mi limito a registrare il mio stupore: pensavo che, in Germania, almeno le nuove generazioni sapessero chi è stato il più famoso dittatore autoctono. Noto con piacere che la differenza tra dittatura e democrazia la conoscono meglio gli studenti residenti in un land dell'ex Repubblica Democratica Tedesca: è evidente che, se non loro direttamente, almeno i loro genitori hanno avuto esperienza della prima e sanno sulla propria pelle che le due cose non si equivalgono.
Ma non è tanto di questo che volevo parlare. Gli interpellati sono ancora ragazzi e spero che, prima o poi, colmeranno le loro lacune. A pensarci bene, le loro risposte non sono poi così assurde, soprattutto quando passo a leggere i commenti dei lettori in fondo all'articolo del Corriere della Sera. Tra gli altri ne riporto uno perché mi sembra esemplare e significativo. Esemplare perché dà voce a un'argomentazione che ho sentito spesso, e da parte di persone adulte, mica studentelli di liceo o di qualche istituto professionale. Un anonimo scrive: "Allo stato dei fatti dittatura e democrazia si equivalgono, anzi la democrazia è peggio perché si nasconde dietro la menzogna che il potere appartiene al popolo. Una dittatura ad opera di una persona che ha a cuore il proprio popolo è di gran lunga più auspicabile della nostra amata democrazia corporativa". E' il tipico modo di ragionare di chi ha goduto e gode di tutti gli aspetti positivi della democrazia e li dà così per scontati da non rendersene più nemmeno conto e non essere nemmeno grato che sia così e non diversamente. Forse c'è qualcuno che suppone che siccome la democrazia non equivale al paradiso terrestre - e all'abolizione di ogni male, compresi quelli metafisici e inerenti alla condizione umana - allora non vale niente. Per il tizio che ha vergato questo pregevole commento, dunque, essere gassati e poter sparare minchiate sul sito di un quotidiano sono la stessa identica cosa (anzi, la democrazia è pure "peggio"). Ne prendo atto, lieto che la democrazia dia modo a tutti di esprimere le proprie potenzialità.
Penso che il tizio, per il quale dittatura e democrazia pari sono, qualche reminiscenza scolastica di cosa fu l'epoca dittatoriale la ricordi: quel tanto che basta per desiderarne il ritorno. Questo perché costoro, quando pensano alla dittatura, si collocano sempre dalla parte di chi all'epoca comandava, dei carnefici, si raffigurano già in divisa attorniati da sottoposti tremanti pronti ad eseguire i loro ordini, non passa neanche per l'anticamera del loro cervellino il pensiero che sarebbero potuti essere fra le vittime.
Ciao,
Francesca
Posted by: Francesca | 08/07/2012 at 11:39
Concordo con Francesca,e aggiungo che il commentatore medio sulla Rete ha tutta la lucidita' e l'acutezza mentale di un Vattimo.
Posted by: angelo ventura | 08/07/2012 at 12:01