Più sono fuori di zucca, più li andiamo a cercare. A quanto pare, Magdi Allam si candiderà alle prossime elezioni politiche - non sapevo che fossimo già in campagna elettorale - con il suo movimento Io amo l'Italia (a cui andrebbe aggiunto, dati i risultati conseguiti in passato: ... ma lei non ama me) e ieri ha rilasciato un'intervista al Giornale, che purtroppo non riesco a trovare nella versione online. E' un vero peccato. Di solito butto un occhio o leggo qualche riga dei suoi editoriali - spassosissimo quello, recente, in cui frignava per gli attacchi e i tradimenti a cui è esposto il povero Ratzinger: sembrava un bambino a cui avessero tolto il ciuccio - e sono infinitamente grato al Giornale che ha bonificato il Corriere della Sera di firme come la sua o quella di Alberoni. L'intervista di ieri, però, è interessante perché l'Allam ci presenta la sua soluzione per la salvezza economica dell'Italia: uscire dall'euro. Anzi, per meglio dire: "Noi pensiamo che lo Stato italiano debba tornare a emettere la propria moneta a parità di cambio con l'euro, che continuerebbe ad avere corso legale". Più o meno la "pazza idea" ventilata da Berlusconi settimana scorsa. Aggiunge il buon Magdi: "Riacquisteremmo la nostra sovranità monetaria. Ci troveremmo nella condizione della valuta necessaria per pagare i 100 miliardi che lo Stato deve alle imprese, delle risorse per lo sviluppo". Ora io non sono un economista, ma a occhio e croce mi pare d'individuare due problemi in questa proposta. In primo luogo, la "parità" con l'euro non durerebbe a lungo perché, a poco a poco, la lira (o come la si voglia chiamare) si svaluterebbe a causa dell'enorme debito pubblico italiano e della scarsa credibilità che lo Stato avrebbe sui mercati (nessun complotto, ma banalmente uno ti presta i soldi se offri garanzie di restituirglieli, e se le garanzie sono scarsine, il suo prestito te lo fa pagare caro). In secondo luogo, be', la soluzione che prospetta Allam è di aumentare l'inflazione. Più moneta circolante equivale alla diminuzione del potere d'acquisto e quindi a un aumento dell'inflazione. E un aumento dell'inflazione equivale a una corrosione progressiva dei risparmi e a una diminuzione reale dei redditi dei lavoratori - a meno che Allam non abbia un'altra straordinaria idea: la reintroduzione della scala mobile. E che cos'è l'inflazione se non una forma di tassa patrimoniale che colpisce soprattutto i ceti meno abbienti della popolazione? L'idea è semplicemente ridicola: abbiamo bisogno di soldi? Stampiamoli, così avremo delle risorse per lo sviluppo. Insomma, io ho bisogno di X euro, tu me li presti, io vado di là, tiro fuori la macchinetta per stamparli e te li restituisco o, se mi hai venduto qualcosa, ti pago così. Un genio dell'economia, questo Allam, e mi stupisco che non lo candidino al Nobel. L'intervista, poi, si conclude con la solita tirata contro le libertà individuali, inquadrate nella triade malefica "aborto, eutanasia, matrimonio omosessuale". E Allam ha pure il coraggio di dire: "Abbiamo messo in soffitta la ragione". Non saprei dargli del tutto torto: è perché "abbiamo messo in soffitta la ragione" che adesso abbiamo tra i piedi gente come lui, i cristianisti, che vorrebbero semplicemente sostituire un fondamentalismo - il loro - a un altro, ridefinendo il primo come conforme alla ragione.
E' facile convertirsi da un fondamentalismo all'altro rimanendo i cretini di prima
Posted by: angelo ventura | 09/06/2012 at 23:43
Non discuto ulteriormente di Magdi Allam (mi fa pena, tutto qui), però non è esattamente vero che stampare soldi causa inflazione, dipende molto dal ciclo economico e da chi li stampa. Per esempio la FED ha stampato 4000 mld di $ per sostenere il debito pubblico americano (il c.d. quantitative easing) e l'inflazione in USA non è certo cresciuta. Stessa cosa fatta dalle banche centrali di UK, Canada, Cina, Giappone, giusto in Europa c'è questa bislacca idea che la BCE non possa stampare una banconota da 1000 mld di Euro, darla a ciascuno degli stati più grandi in cambio di titoli del debito pubblico, e mettere questi titoli in cassaforte sapendo che non verrano mai riscattati. Ripeto, la Federal Reserve l'ha fatta e gli USA non sono crollati, non c'è stata la guerra civile e i risparmi non sono stati azzerati, nonostante quello che dice Frau Merkel e compagnia di giro.
Posted by: Paolo | 10/06/2012 at 14:00
Ah già, tu sei quello che "il debito pubblico si può anche non pagare". Ricordami di non farti mai prestiti :D
Posted by: Stefano | 10/06/2012 at 14:41
Il debito pubblico si è storicamente non pagato, quello che è fuori dalla storia sei tu, io ci sono pienamente dentro. E c'è una evidente differenza tra la contabilità e i principi ispiratori dell'azione di uno Stato sovrano e quelli di un singolo quando si parla di economia, visto che uno solo dei due, per dire, ha il monopolio della violenza, batte moneta, ha una politica estera, ecc...
Posted by: Paolo | 10/06/2012 at 20:02