"E la funzione di governo non è quella di imporre altre credenze e attività sui suoi cittadini, non è quella di fare loro da tutore o di educarli, di galvanizzarli nell'azione, di condurli o di coordinare le loro attività cosicché non si possa presentare alcuna occasione di conflitto; la funzione di governo è semplicemente quella di governare. Si tratta di un'attività specifica e limitata, facilmente corruttibile, laddove si combina con qualsiasi altra e, date le circostanze, indispensabile. L'immagine di colui che governa è quella di un arbitro il cui compito è quello di amministrare le regole del gioco o quella di un moderatore che presiede un dibattito secondo regole note, ma al quale egli non prende parte. [...]
Tolleriamo i monomani in quanto è nostra abitudine farlo, tuttavia perché dovremmo farci governare da loro? Non è forse un fatto comprensibile (si chiede l'uomo dall'inclinazione conservatrice) che compito del governo sia proteggere i cittadini dal fastidio di coloro che mettono le proprie energie e la propria ricchezza al servizio di uno sdegno stizzoso e che si sforzano di imporlo su tutti, non sopprimendone le attività in favore di altre attività di tipo simile, ma ponendo un limite all'ammontare di rumore che ognuno può emettere? [...]
Di conseguenza, il conservatore non avrà a che fare con innovazioni progettate per affrontare situazioni meramente ipotetiche; egli preferirà far valere una regola che già esiste piuttosto che inventarne una nuova; considererà appropriato ritardare una modifica delle regole sino a quando non sia chiaro che il cambiamento delle circostanze, che la progettazione di tale modifica deve riflettere, dura da tempo; egli sarà sospettoso rispetto a proposte di cambiamento che eccedono quanto richiesto dalla situazione; sospetterà dei governanti, che pretendono poteri straordinari per compiere grandi cambiamenti e le cui affermazioni si legano a concetti generali come 'il bene pubblico' o 'la giustizia sociale', e dei Redentori della società, che, indossata l'armatura, vanno in cerca di draghi da uccidere; egli penserà che occorre considerare con attenzione l'occasione di una innovazione; in breve egli sarà disposto a considerare la politica come un'attività nella quale un insieme apprezzabile di strumenti è rinnovabile di tanto in tanto ed è mantenuto in ordine, piuttosto che come continua occasione per nuovi equipaggiamenti."
Michael Oakeshott, da Che cosa significa essere conservatore?