Le infamie di ieri

Manifesto per l'eguaglianza dei diritti

Supporting Israel


Become a Fan

« "Savage Grace": una tragedia troppo fredda | Main | Due (brevi) recensioni preventive »

07/03/2012

Comments

Biljana

Me lo ricordo quando hai scritto - mi sa qualche anno fa, ormai - che aspetti il giorno in cui l'omosessualità sarà considerata alla stregua del mancinismo. Che lo vedremo o no, quel giorno, grazie per queste tue riflessioni.

Un abbraccio, se posso.

Biljana

Hans

Cristallino e rigoroso, come sempre.
Cadavrexquis fa bene al pensiero.

Aldo Brancacci

Un buon antidoto a questa sensazione è essere talmente preoccupato dell'effetto che si fa quando ad esempio nel luogo di lavoro si prende la parola, ci si pronuncia su questo o quello, si dice una cosa impegnativa, proprio in quanto sei tu, Tizio o Caio o Sempronio, e tu che dici quella precisa cosa, che passa in second'ordine l'altro problema...

roulette online

gli omosessuali non dovrebbero crearsi problemi perchè il problema è degli etero...speriamo che arrivi il giorno in cui si capisca davvero che siamo tutti uguali

paolo ferrario

vorrei ripeter gli aggettivi "Cristallino e rigoroso".
aggiungo che qui la tua analisi è all'altezza di quelle del sociologo amerivcano erving goffman, soprattutto RELAZIONI IN PUBBLICO E FRAME ANALYSIS.
mi sono permesso di rilanciarlo (per breve citazione e rimando al tuo blog ) qui: http://mappeser.com/2012/03/12/cadavrexquis-analizza-la-condizione-soggettivo-culturale-e-comunicativa-dellomosessuale-usando-magari-anche-in-modo-non-esplicito-il-metodo-di-erving-goffman/

Andrea

perché si dovrebbe risultare indifferenti se e' proprio la 'differenza' che ci fa risaltare come pedoni muniti di giubbini catarifrangenti nel buio di una galleria?. esposti quindi ora al lubridio ora al distacco ora alla tolleranza più o meno benevola..la differenza che ci contraddistingue e' quella di non voler procreare, di apparire pertanto come individui refrattari alla regola base della societa' familistica e per questo ora giudicati irresponsabili rispetto agli oneri riproduttivi ora commiserati nel caso di non apprezzabile integrazione.
Mi sembra un po' utopica questa prospettiva salvifica di equiparazione al mancinismo, posto che questa minoranza non incide piu' di tanto sulle dinamiche socio-culturalimentre noi scontiamo la ineliminabile (almeno allo stato) anomalia della estraneita' al processo di trasmissione dei geni della specie (e scusate se e' poco..)

Giovanni Maria Ruggiero

Mi collego al sensato post di Andrea. Un giorno capirete che gli eterosessuali non vengono affatto a questo mondo come fedelissimi seguaci fin dalla nascita della sacralità e "superiorità" del processo di trasmissione dei geni della specie. Anzi. La stragrande maggioranza di noi passa buona parte della propria vita cercando di sfuggire tale destino che alla fine si impone semplicemente con la forza di milioni di anni di evoluzione darwiniana o creazionista (come preferite, poco cambia sciocchi illuministi da liceo). E poi questa pressione genetica plurimillenaria si cristallizza in questa maledetta facoltà generalizzatrice della mente umana (beati gli animali con una memoria di lavoro così scarsa e così concettualmente impotente: non si ricordano nemmeno sei sei etero o omo, si ricordano solo che sei tu). Ma credete davvero che la cosiddetta omofobia sia tutta una costruzione sociale, un vestito da poter buttare a volontà? Cerchiamo di arrivare a questa "tolleranza più o meno benevola" reciproca e finiamola lì senza pretendere oltre (e magari se questo cazzo di governo facesse queste unioni civili sarebbe un aiuto). Magari sapendo che quell'oltre arriva proprio perché ci smette di pretenderlo a forza. Anche perché è esattamente ciò che ci si può attendere da QUALUNQUE estraneo, non solo dall'eterosessuale. Ma davvero credete che la tragedia della vita, l'estraneità e il senso di inadeguatezza connaturati con l'essere vivi non siano condizione comune all'intera umanità? Già gli italiani sono convinti di avere il monopolio dell'inadeguatezza (ah, questo narcisismo rovesciato), se poi voi ci aggiungete le vostre ossessioni, possiamo dire buonanotte al secchio. Questa è davvero forse la vera unica possibile e fuggevole comprensione reciproca, altro che questo mito della normalità: una comune anormalità.

Giovanni Maria Ruggiero

Oggi un collega nostro ha fatto "coming out" con me in ufficio. Con el donne naturalmente aveva già detto tutto. Mi pare sia andata bene, anche accettando che non sono cose che vanno via spontanee. E' un capirsi che va costruito. Non è il massimo, ma nemmeno va così male.

The comments to this entry are closed.