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11/02/2012

Comments

Simone

Premesso che non sono comunista e non ho mai comprato il Manifesto e che non credo che sara' una grande perdita, mi pare che il tuo commento non consideri un dettaglio rilevante.
Contributi pubblici a parte (in Germania, i contributi ci sono e sono stati recentemente aumentati tassando chi possiede una connessione internt, certo il livello medio della stampa quotidiana fa impallidire rispetto alla spazzatura italiota) moltissimi giornali sono in profondo rosso e non chiudono perche' i loro proprietari, nonostante i debiti che i giornali producono, ottengono comunque un vantaggio politico-sociale-economico. In Italia non esiste (giornali di partito a parte ma non tutti) un editore puro: si fanno giornali come si fanno auto, scarpe, palazzi ecc ecc.

Arci

fusse che fusse la volta bona

avi

Finalmente qualcuno che su questo argomento scrive chiaro e forte cose di buon senso e non le manda a dire.

paolo ferrario

la mia ammirazione per la tua libertà di pensiero si accresce ogni volta che ti leggo (e leggo sempre i tuoi articoli, anche perchè mi piacerebbe apprendere il tuo stile argomentativo)
la vicenda del manifesto è un tipico esempio della cultura degli italiani del "chiagne fotte".
loro si sentono DIVERSI e invece quanto sono UGUALI
ciao

Vincenzo

Sei molto severo, ma le tue argomentazioni sono sensate. Io spero che il "manifesto" si salvi, magari grazie ai lettori. Mi stupisco che tu non ne apprezzi nemmeno una virgola...

emanuele

non mi sembra un intervento felice, soprattutto quando si sofferma sulla dicitura di quotidiano comunista. Il comunismo non è monopolio dei regimi che lo hanno applicato. Il manifesto è stato fondato proprio in ragione della rottura, da parte di alcuni comunisti italiani, con chi appoggiava il regime sovietico.
Un anticomunismo di questo tipo giustificherebbe chi accomunasse l'Ernesto Rossi di 'Abolire la miseria' e Gianni Agnelli nella famiglia dei liberali.

Stefano

Ah già, il famoso "ideale comunista", che è puro e incontaminato: se è andato male è perché è stato applicato male. L'ideale non ne ha colpa. I dissidenti del manifesto, che non appoggiavano il regime sovietico, appoggiavano però gli altri comunismi, che dovevano essere più buoni. Che so, il comunismo cinese. Sbagliato anche quello. Io non ho visto un "comunismo" realizzato bene. Misuro l'ideale sugli esiti nella realtà e, per l'appunto, chi si assume la responsabilità di definirsi "comunista" oggi si assuma anche la responsabilità di un "ideale" che non solo ha prodotto crimini ma che è, di per sé, criminale (pur avendo, certo, buonissime intenzioni). Ma, anche detto questo, non capisco perché un quotidiano che voglia diffondere un'idea, sbagliata o no che sia, debba essere finanziato con le tasse di tutti. Il discorso sul finanziamento pubblico per salvare la stampa vale anche per "Il Foglio", del resto.

emanuele

@stefano
di nuovo: i comunisti potrebbero obiettare, con la stessa semplificazione, che, visto il disastro sociale attuale, l'ideale liberale produce crimini, e dunque è criminale.

Stefano

Aspettavo questa replica, che è tipica.
Il comunismo propone programmaticamente una "salvezza" e l'istituzione di un universo nuovo, al posto di quello corrotto presente, e di un uomo nuovo attraverso l'annientamento di un "nemico" (in questo caso una classe, come per il nazismo lo era una razza) e attraverso la violenza distruttiva (questo già in Marx, già in Lenin, eh). Ha una valenza "mistica", è intrinsecamente distruttivo. Propone una palingenesi, è una forma di "gnosticismo". Ne ho già parlato altre volte commentando due testi di Alessandro Orsini, non ho voglia di ripetermi.
Il paragone con la prassi liberale è una stupidaggine bella e buona.
O il manifesto non è comunista - e allora perché dirsi comunista e non socialdemocratico o liberalsocialista, se accetta la democrazia liberale? - o, se è comunista, sbaglia, perché il comunismo è quella roba lì, che si è realizzata in quel modo lì, non per errore accidentale, ma per essenza programmatica.

Matthaei

"Per l'ennesima volta, allora, il manifesto dà inizio a una grande campagna di reclutamento: compratene due copie, o lettori, così ne regalate una a un amico (grazie, ma non avendo un gatto, non ho bisogno di carta per la lettiera)."

Ma chi vuoi che pensi di regalartene una, di copie del "Manifesto"...

:D

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