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21/01/2012

Comments

fuchsia

Tornando a Londra dopo molti anni, ho sentito come te il bisogno di rivedere le case (case per modo di dire, poiché all’epoca si trattava letteralmente di topaie) nelle quali avevo abitato. È stata un’esperienza relativamente indolore perché con me c’era la mia metà, che di quel pezzo della mia vita non ha fatto parte. Illustravo i luoghi a M. così come farebbe una guida turistica e, in questo modo, cioè interpretando un ruolo e utilizzando M. come filtro tra me e il mio passato, me la sono cavata con un vago malessere, un non meglio definito imbarazzo nei confronti del tempo andato. Tutto qui?, mi sono detta, registrando che gli edifici erano ancora tutti perfettamente al loro posto, che la vita aveva fatto il suo corso anche senza di me e, soprattutto, incassando la delusione per il fatto che nessuna pietra, nessun gradino, nessuna porta mostrava di aver conservato qualche memoria di colei che fui.
Ci fossi andata da sola sarei finita nel tuo stesso vortice di emozioni.

Credo che questo genere di confronti sia importante perché ci costringe automaticamente a fare una valutazione del presente. E, secondo me, non provare nostalgia (“Ancora mi dico: possibile che ci abbia abitato? Possibile che io abbia resistito? Oggi non so se riuscirei a stare in un posto così, ma allora...”) non è certo un brutto segno. Anzi, l’assenza di concreti rimpianti parrebbe proprio essere l’indicatore di un bilancio di segno - tutto sommato - positivo.

ls

Hai fatto il Comenius? :-) Non ti avrei immaginato insegnante! Ti piacque? Probabilmente no, sennò avresti continuato. O forse sei solo acuto e sapevi già che la scuola è un vicolo cieco....

aelred

mi è piaiuto molto questo tuo post...

primo o poi dovrò andare di nuovo a Burgos, dove non ho mai più messo piede dal 1998, sebbene negli ultimi anni abbia visitato la Spagna almeno una volta all'anno

chi sa che proverò?

Shylock

'un "bami", una specie di polpetta vegetariana, da "Fritjes van Holland".'

In Olanda il 'bami' è una specie di pasta indonesiana: tu a cosa ti riferisci?

Stefano

@ lisa: boh, si chiamava Comenius? Non ricordo, comunque è quell'anno all'estero per studenti di lingue quando vanno a fare gli assistenti della propria lingua...
@ aelred... eh, dipende se sei andato a burgos o no. Io, per dire, a Berlino ci sono sempre tornato, dopo i 6 mesi nel '94-'95 e quindi la città si è evoluta con me, non ho vissuto questo stacco di 15 anni
@ fuchsia: sì, forse hai ragione tu... meglio essere un filo ottimisti :)
@ shylock: c'erano delle fettuccine con delle verdure, tutto quanto impolpettato. si sa, del resto, che molta cucina olandese è di origine indonesiana. insomma, poi questo mica è un blog di cucina, non accanirti sui dettagli accessori :D

Simone

commento combinato ai due ultimi post:

Spero che non ti assumano mai all´ufficio promozione turistica di Dortmund altrimenti vanni falliti molto velocemente. Ma forse non c'e' poi veramente molto da vedere.

Sul fatto che le citta' tedesche siano tutte molto simili hai molta ragione: ormai pero' se quando vado in un citta nuova non trovo il Markt con il Rathaus neogotico, il teatro neoclassico, un duomo (neo)gotico mi sento senza punti di riferimento....

avi

Ma no, il Comenius è il programma di scambio europeo per docenti. Tu eri nel programma di assistenti di lingua all'estero a cura del Ministero degli Affari Esteri italiano.

paolo boscolo

Articolo molto interessante, grazie. Paolo Boscolo.

ls

Avi, non è proprio vero, il Comenius che intendevo è quello per futuri docenti, pensavo Stefano avesse partecipato a quel programma perché mi pareva di aver letto che fosse già laureato, ma evidentemente mi sono verlesen. Conosco bene il programma di assistentato cui fai cenno perché l'ho fatto anche io nel 1997-98, in Austria.

Stefano

Infatti ero già laureato, ma la richiesta e le selezioni le avevo fatte l'anno prima, quando ancora non mi ero laureato ed ero ancora studente. Da qui, credo, il tuo equivoco.

ls

Immaginavo! :)

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