Insopportabile questa tendenza all’autocelebrazione mitizzante, alla storicizzazione epocale di eventi appena recenti, della sinistra che “trionfa”. Mi riferisco a Pisapia su cui, a nemmeno sei mesi dopo la vittoria alle comunali di Milano, sono usciti un libro e un film-documentario (proiettato al Mexico, a Milano) che ne cantano le gesta e ne commemorano già, immagino, la lunga e faticosa marcia verso il potere. Ho aperto a caso, lo giuro, il primo in libreria e, nelle pagine di un’intervista, sono capitato su una domanda - e sulla relativa risposta. L’intervistatore chiede al sindaco milanese: “Lenin o Turati?”, al che l’intervistato risponde: “Lenin, se non altro per salvare l’icona” - o qualcosa del genere. L’ho chiuso immediatamente e non ho letto altro. Tanto mi basta. La sinistra non ha ancora fatto i conti con un certo passato, evidentemente (e coltiva ancora la falsa dicotomia Lenin buono-Stalin cattivo). E poi dicono di quelli di destra che, malgrado la presunta evoluzione liberale, civettano ancora con l’icona di Mussolini (Mussolini buono-Hitler cattivo?).
Io mi sono trovata fin anche ad assistere al binomia Russia-male Cuba-bene perché nel secondo stato lo studio è gratuito e più capillare anche a livello universitario.
Posted by: Terry La Noiosa | 29/10/2011 at 11:23
Io sullo stesso libro, pure aperto caso, ho invece trovato descritta una scenetta di questo genere: pochi giorni dopo il suo insediamento, tra i cittadini che vanno a festeggiarlo a Palazzo Marino, incontra una certa Chiara, che lui aveva visto un'altra volta soltanto, durante la campagna eletterale. Ti ricordi di me? dice Chiara. Lui prima non si ricorda, poi si ricorda e allora, così su due piedi, le propone di fare l'assessore... Ma veramente qualcuno crede ancora nelle favole?
Posted by: Leo | 29/10/2011 at 13:30