La commiserazione è un cerotto su una ferita. E' utile per tamponarla temporaneamente: nessuno vuole morire dissanguato. Però se la ferita non si rimargina o si riapre ogni volta che la si gratta un po', metterci un cerotto non risolve la situazione. Per pigrizia, convinti di fare del bene, ci limitiamo ad adottare una tattica elusiva. Sotto il cerotto la ferita continua a suppurare. Bisogna strapparlo e capire che cosa nasconde e perché.
Categories
- Appunti e riflessioni (106)
- Dissezioni (42)
- Due giri intorno al mio ombelico (556)
- Electronic psychogramme (12)
- Germanica (203)
- I tentacoli della metropoli (119)
- Il corpo altrove (173)
- Il sesso pensato (2)
- Incursioni nella polis (571)
- Irritazioni, disgusti, idiosincrasie (438)
- L'irriducibile resto (1)
- La gaia scienza (244)
- Le parole degli altri (203)
- Visti, letti, ascoltati (664)
- Weblogs (1)
Spin-off
Le infamie di ieri
Manifesto per l'eguaglianza dei diritti
Blogroll
- 29 Settembre
- Aitan
- Ale & Lupo
- Andrea Tarabbia
- Anelli di fumo
- Barbara
- Bioetiche
- Complottismo
- Demopazzia
- Elfo Bruno
- Endimione
- Exit Strategy
- Fabristol
- Fin-occhio
- Forma mentis
- In minoranza
- Jadran
- Kartch
- Larvotto
- Liberali per Israele
- Lipperatura
- London Alcatraz
- London Leben
- Lonesome traveller
- Lusky
- Malvino
- Miss Brodie
- Monsieur Dosto
- Nella colonia penale
- Pat Pending
- Principino
- Radio Pavlov
- Rehov Nahum
- Resto del mondo
- Rose
- Santosynth
- Stupid Boy
- Suibhne
- Totentanz
- Uguali Amori
- Village
- Yoshi
Become a Fan
« Lavoro, non lavoro e rapporti umani | Main | Laud Humphreys: un sociologo ai cessi pubblici »
30/09/2010
Comments
The comments to this entry are closed.
Ehm... giusto così per scrupolo: io ti avrei scritto un'email usando l'indirizzo che hai messo a disposizione sul blog... Ma, mi viene il dubbio, è ancora valido? Sì?... Non vorrei aver scritto a vuoto :P
Pardon...
Posted by: Sebastian | 06/10/2010 at 00:48