Le infamie di ieri

Manifesto per l'eguaglianza dei diritti

Supporting Israel


Become a Fan

« Impressioni rapide di ritorno da Madrid | Main | Le molteplici realtà di Ruth Rendell: "Adam and Eve and Pinch Me" »

20/06/2010

Comments

cascade

e pensa se avessi saputo che dire.

antonella

ehm.. descritto così Saramago sembra uno che scrive post su Indymedia. Leggendo i suoi libri si scopre un pensiero un po' più vasto e profondo, che il vaticano ha riassunto in maniera molto schematica, pro domo sua (as usual)

d.

Dois livros dele tenho na estante, desde os anos noventa...: Memorial do Convento e O Ano da morte de Ricardo Reis. Confesso que sempre deixei por ler, nunca gostei.

Dito pelas palavras de um brazileiro em 2009: "Saramago não tem pátria, nem deus algum, ele é daqueles comunistas velhos que acredita que tem a ciência nas mãos, contra a religião. Ele se acha um iluminista francês falando contra a religião. Ele é um escritor decadente, um homem de má índole que precisa ser internado em uma clínica de repouso antes que comprometa ainda mais a nossa língua portuguesa com sua vontade de ver o circo pegar fogo." http://ghiraldelli.wordpress.com/2009/01/05/saramago-acima-do-sagrado-do-outro/

Anellidifum0

Quindi gli han dato il Nobel per la letteratura perché era tutto un complotto dei comunisti antisemiti. Ora è tutto chiaro, che sciocchi che siamo stati.

Anellidifum0

Per cominciare a capire qualcosa di Saramago: http://www.francescaromanacapone.it/archives/526 che poi è il blog a seguire il tuo nella mia blogroll.

Anellidifum0

Poi, una cosina ina ina sua. Ma certo non una delle sue migliori. E tuttavia.

http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/08/la-cosa-berlusconi/

BernardoR

Ho sempre pensato che a lui si fossero ispirati per creare Mr. Magoo.
Doveva essere anziano già allora.

Hans

Non m'intendo di letteratura, sono solo un lettore disordinato sebbene appassionato.
Ho letto qualcosa di Saramago, e ne sono rimasto affascinato, conturbato, commosso, travolto. Parlandone con un amico, mi sfuggì detto "è un Garcia Marquez per adulti".

Del commento del giornale vaticano, è soprattutto la grettezza sprezzante che colpisce, non il mancato elogio del marxismo o dell'ateismo dello scrittore.

d.

"Dei suoi meriti letterari" Stefano ha taciuto "per dichiarata ignoranza", ma ha argomentato e espresso alcune perplessità circa l'operato di Saramago "figura pubblica". E il suo pensiero mi sembra lucido. Poi, non è perché uno scrive una cacatina contro b erlusconi che diventa subito l'eroe degli oppressi!

Da infimo "lusitanista" quale sono (ho soltanto una laurea in Lingua e Letteratura Portoghese, con una tesi che proprio Stefano amorevolmente lesse, correggendola dove necessario, capitolo dopo capitolo...) permettetemi un altro piccolo sfogo: più volte indicato come possibile candidato al Nobel della letteratura, fu Vergílio Ferreira, coevo di Saramago, che meriterebbe davvero di essere conosciuto di più dal pubblico italiano. Purtroppo malvisto "per il suo atteggiamento introspettivo e il suo disinteresse per la situazione sociale contingente in Portogallo", Vergílio Ferreira non amava certo fare la starlette, "l'intellettuale di sinistra" funzionale al partito come quello appena scomparso...
Qui trovate un bel profilo in italiano su Ferreira scritto da António Fournier: http://www.sagarana.it/rivista/numero4/narrativa6.html

Non credo siano stati tradotti in italiano: Aparição, Nítido nulo, Para sempre. Ne varrebbe la pena però.

L'Instituto Camões poeticamente lo celebra così:

"Uma língua é o lugar donde se vê o Mundo e em que se traçam os limites do nosso pensar e sentir. Da minha língua vê-se o mar. Da minha língua ouve-se o seu rumor, como da de outros se ouvirá o da floresta ou o silêncio do deserto. Por isso a voz do mar foi a da nossa inquietação."

Traduco maldestramente: "Una lingua è il luogo da cui si vede il Mondo e in cui si tracciano i limiti del nostro pensare e sentire. Dalla mia lingua si vede il mare. Dalla mia lingua si sente il suo rumore, come da quella di altri si sentirà quello della foresta o il silenzio del deserto. Per questo la voce del mare fu quella della nostra inquietudine".

http://cvc.instituto-camoes.pt/oceanoculturas/22.html

stefano

http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/26/Quando_scrittore_diventa_premio_Nobel_co_9_070326012.shtml

Il tipico intellettuale medio di sinistra, insomma.

GMR

Anche io non ho letto nulla di Saramago. Come figura pubblica anche io ho avuto la sensazione che lo stile delle sue dichiarazioni somigliasse con frequenza allarmante al disistile di un medio postatore di Indymedia. Ciò non esclude che egli possa essere stato un grande o perfino un grandissimo scrittore. Le due cose non sono incompatibili. Allo stesso modo è possibilissimo che Anellidifumo sia uno scrittore il cui nome sia in grado di sfidare i secoli, affiancando la sua scrittura per solidità alle Piramidi e al Partenone per grazia.

shylock

pur essendo un nobel, saramago non avrebbe avuto tutto lo spazio che in italia gli si è concesso (editoriali sulla repubblica, interviste un po' dappertutto e gli osanna della presunta intelligentsia italica) se non avesse detto le cose che un uomo medio di sinistra dice. e cioè che la religione è satana, la chiesa una combriccola di lestofanti, israele l'avamposto del neoimperialismo, berlusconi un fascista e così via. insomma, un intellettuale a misura d'italia

Anellidifum0

Tra i pochi in buona fede, solo i plagiati possono davvero credere che Saramago sia stato un Nobel soltanto perché era contro il Vaticano e Berlusconi. Di quello che in Italia si pensa di Saramago, al resto del mondo non interessa quasi niente. Poi non so, scegliete un suo libro a caso, leggetevi due o tre pagine e poi parlate.

Paradossale che ormai in Italia è sufficiente essere di Sinistra per rientrare, per quelli di Destra, nel cliché della persona che vende milioni di copie e vince premi letterari a josa solo come conseguenza delle sue opinioni politiche, mica per la qualità dei suoi testi. E' nato il pensiero reaction-chic.

Skeight

Qui siamo all'assurdo: si dice "basta scrivere qualcosa contro Berlusconi per avere credito presso i progressisti", ma ormai l'impressione è "Basta scrivere qualcosa contro Berlusconi (o gli Usa, o il governo israeliano, o qualsiasi altro obiettivo classico di sinistra) per avere discredito presso tutti i non estremisti di sinistra".

Anellidifum0

Skeight, no, durante il governo di Obama adesso "i non estremisti di Sinistra", come li chiami tu, pensano di poter scrivere contro eccome. Ma non appena ci dovesse essere una Sarah Palin o qualche esponente tipo Liebermann, diventerà di nuovo lesa maestà parlare contro gli USA.

nomedelblog

Io sono un disordinatissimo lettore e se posso dire la mie umile opinione, ho letto due libri, di uno non ricordo il titolo, l'altro è "Alentejo" che parla della condizione dei braccianti attravero la storia di una famiglia. Il tema, per me campagnolo da generazioni, sarebbe stato anche interessante, la storia, epica a suo modo, non può non coinvolgere, ma nel'insieme non mi ha convinto perchè, sempre al giudizio di un ignorante, è scritto non bene, quasi con sciattezza (forse voluta, non so) e un romanzo lungo se è non è scritto bene, almeno a me, stanca.
Quanto al dirsi comunista oggi, secondo me chi lo fa può essere solo:
disonesto
stupido
troppo vecchio
troppo giovane

Alessandro

"Si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle 'purghe', dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi". Faccio una riflessione estemporanea: posto che le crociate e i gulag sono entrambi esecrabili, vedo una differenza di fondo nei due fenomeni, dal momento che da un'impresa spirituale come quella della Chiesa (vedi le sue premesse e i suoi principi) ci si aspetterebbe nel migliore dei casi una ferma condanna di certe pratiche, nel peggiore (ossia, come requisito minimo per la sua credibilità) una completa estraneità a esse.

The comments to this entry are closed.