Io vado via qualche giorno in Spagna e, intanto, mi muore il premio Nobel José Saramago. Su di lui non saprei che dire: non ho mai letto nulla, anche se devo avere un suo libro infilato in qualche scaffale. Dei suoi meriti letterari taccio quindi per dichiarata ignoranza. Vorrei però commentare il polverone sollevato da un articolo, nel complesso abbastanza anodino, pubblicato dall'Osservatore Romano, l'organo ufficiale del Vaticano. Non so che cosa qualcuno si aspettasse di leggervi a proposito di uno scrittore dichiaratamente ateo e antireligioso. Ormai siamo arrivati al punto che non soltanto chiediamo l'indifferenza da parte delle gerarchie vaticane, ma vogliamo pure che ci liscino il pelo, altrimenti protestiamo scandalizzati? Del resto, se io allevo maiali e produco prosciutti, non c'è da stupirsi se nel bollettino dell'associazione allevatori di maiali dico peste e corna di uno scrittore - poniamo, un Jonathan Safran Foer - che definisce crudeli e spietati gli allevatori di maiali: in fin dei conti difendo il mio prodotto. Allo stesso modo il Vaticano vende quella roba lì e guai a chi gliela tocca, fosse anche Harry Potter. In ogni caso, anche se è ridicolo pretendere di dettare a uno scrittore la sua poetica, non posso che concordare con la conclusione del pezzo: "Si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle 'purghe', dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi". In effetti è stupefacente che qualcuno perda il sonno pensando alle crociate - come se le crudeltà dell'epoca fossero solo e unicamente responsabilità della chiesa e non, anche, della controparte, poiché almeno in parte le crociate furono una risposta all'imperialismo islamico - e non faccia una piega per condannare uno dei due grandi totalitarismi del Novecento, ostinandosi anzi a considerarsi comunista anche dopo il crollo dei regimi comunisti. In teoria, questo lo si potrebbe imputare al fatto che Saramago non ha assaggiato sulla sua pelle la dittatura comunista, ma solo quella fascista portoghese. Forse un Milan Kundera o un Vaclav Havel non sarebbero della stessa opinione. E c'è chi, per esempio, ha conosciuto sia la dittatura nazista che quella comunista e, pur essendo stata comunista, a pochi anni dall'apertura del muro di Berlino, ha dovuto ammettere che nemmeno in nuce c'era qualcosa di buono in quell'esperimento totalitario: mi riferisco a Christa Wolf, che così rispose a una conferenza pubblica quando qualcuno le rivolse proprio quella domanda. Il che, naturalmente, non le ha impedito di essere comunque "dalla parte degli ultimi" e coltivare una concezione politica di sinistra. Infine, vorrei ricordare Saramago per una delle più grandi cazzate della sua vita. Qualche anno fa, quando l'esercito israeliano entrò a Jenin in un'operazione antiterrorismo, lui - aggregandosi al coro - paragonò Jenin ad Auschwitz e stabilì, neanche tanto implicitamente, un paragone tra Israele e la Germania nazista, parlando di lager e di genocidio, contribuendo così ad alimentare dissennatamente uno dei tipici discorsi dell'antisemitismo contemporaneo. Quando successivamente la verità venne a galla e si scoprì che non c'era stato quell'eccidio sventolato dalla propaganda filopalestinese, ma solo pochi morti da entrambe le parti, lui si guardò bene dal correggersi. Ecco, da un "intellettuale", magari, uno si aspetterebbe un po' di più: un'indagine accurata sulle fonti e non la ripetizione pedissequa di quello che passano i telegiornali, perché così sono capaci tutti. Ma si sa, è meglio non dormire pensando alle crociate che preoccuparsi delle dittature e dei fanatismi veri di oggi. Se poi basta mettere su carta i propri malumori, perlopiù di seconda mano, su Berlusconi per vantare qualche credito presso i progressisti, allora vuol dire che la saggezza è davvero alla portata di tutti. In ogni caso Saramago riposi pure in pace, non sarò io a disturbargli il sonno eterno.
e pensa se avessi saputo che dire.
Posted by: cascade | 20/06/2010 at 18:03
ehm.. descritto così Saramago sembra uno che scrive post su Indymedia. Leggendo i suoi libri si scopre un pensiero un po' più vasto e profondo, che il vaticano ha riassunto in maniera molto schematica, pro domo sua (as usual)
Posted by: antonella | 20/06/2010 at 19:15
Dois livros dele tenho na estante, desde os anos noventa...: Memorial do Convento e O Ano da morte de Ricardo Reis. Confesso que sempre deixei por ler, nunca gostei.
Dito pelas palavras de um brazileiro em 2009: "Saramago não tem pátria, nem deus algum, ele é daqueles comunistas velhos que acredita que tem a ciência nas mãos, contra a religião. Ele se acha um iluminista francês falando contra a religião. Ele é um escritor decadente, um homem de má índole que precisa ser internado em uma clínica de repouso antes que comprometa ainda mais a nossa língua portuguesa com sua vontade de ver o circo pegar fogo." http://ghiraldelli.wordpress.com/2009/01/05/saramago-acima-do-sagrado-do-outro/
Posted by: d. | 21/06/2010 at 00:01
Quindi gli han dato il Nobel per la letteratura perché era tutto un complotto dei comunisti antisemiti. Ora è tutto chiaro, che sciocchi che siamo stati.
Posted by: Anellidifum0 | 21/06/2010 at 03:13
Per cominciare a capire qualcosa di Saramago: http://www.francescaromanacapone.it/archives/526 che poi è il blog a seguire il tuo nella mia blogroll.
Posted by: Anellidifum0 | 21/06/2010 at 03:24
Poi, una cosina ina ina sua. Ma certo non una delle sue migliori. E tuttavia.
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/08/la-cosa-berlusconi/
Posted by: Anellidifum0 | 21/06/2010 at 03:34
Ho sempre pensato che a lui si fossero ispirati per creare Mr. Magoo.
Doveva essere anziano già allora.
Posted by: BernardoR | 21/06/2010 at 14:17
Non m'intendo di letteratura, sono solo un lettore disordinato sebbene appassionato.
Ho letto qualcosa di Saramago, e ne sono rimasto affascinato, conturbato, commosso, travolto. Parlandone con un amico, mi sfuggì detto "è un Garcia Marquez per adulti".
Del commento del giornale vaticano, è soprattutto la grettezza sprezzante che colpisce, non il mancato elogio del marxismo o dell'ateismo dello scrittore.
Posted by: Hans | 21/06/2010 at 19:16
"Dei suoi meriti letterari" Stefano ha taciuto "per dichiarata ignoranza", ma ha argomentato e espresso alcune perplessità circa l'operato di Saramago "figura pubblica". E il suo pensiero mi sembra lucido. Poi, non è perché uno scrive una cacatina contro b erlusconi che diventa subito l'eroe degli oppressi!
Da infimo "lusitanista" quale sono (ho soltanto una laurea in Lingua e Letteratura Portoghese, con una tesi che proprio Stefano amorevolmente lesse, correggendola dove necessario, capitolo dopo capitolo...) permettetemi un altro piccolo sfogo: più volte indicato come possibile candidato al Nobel della letteratura, fu Vergílio Ferreira, coevo di Saramago, che meriterebbe davvero di essere conosciuto di più dal pubblico italiano. Purtroppo malvisto "per il suo atteggiamento introspettivo e il suo disinteresse per la situazione sociale contingente in Portogallo", Vergílio Ferreira non amava certo fare la starlette, "l'intellettuale di sinistra" funzionale al partito come quello appena scomparso...
Qui trovate un bel profilo in italiano su Ferreira scritto da António Fournier: http://www.sagarana.it/rivista/numero4/narrativa6.html
Non credo siano stati tradotti in italiano: Aparição, Nítido nulo, Para sempre. Ne varrebbe la pena però.
L'Instituto Camões poeticamente lo celebra così:
"Uma língua é o lugar donde se vê o Mundo e em que se traçam os limites do nosso pensar e sentir. Da minha língua vê-se o mar. Da minha língua ouve-se o seu rumor, como da de outros se ouvirá o da floresta ou o silêncio do deserto. Por isso a voz do mar foi a da nossa inquietação."
Traduco maldestramente: "Una lingua è il luogo da cui si vede il Mondo e in cui si tracciano i limiti del nostro pensare e sentire. Dalla mia lingua si vede il mare. Dalla mia lingua si sente il suo rumore, come da quella di altri si sentirà quello della foresta o il silenzio del deserto. Per questo la voce del mare fu quella della nostra inquietudine".
http://cvc.instituto-camoes.pt/oceanoculturas/22.html
Posted by: d. | 22/06/2010 at 01:34
http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/26/Quando_scrittore_diventa_premio_Nobel_co_9_070326012.shtml
Il tipico intellettuale medio di sinistra, insomma.
Posted by: stefano | 22/06/2010 at 10:37
Anche io non ho letto nulla di Saramago. Come figura pubblica anche io ho avuto la sensazione che lo stile delle sue dichiarazioni somigliasse con frequenza allarmante al disistile di un medio postatore di Indymedia. Ciò non esclude che egli possa essere stato un grande o perfino un grandissimo scrittore. Le due cose non sono incompatibili. Allo stesso modo è possibilissimo che Anellidifumo sia uno scrittore il cui nome sia in grado di sfidare i secoli, affiancando la sua scrittura per solidità alle Piramidi e al Partenone per grazia.
Posted by: GMR | 23/06/2010 at 00:33
pur essendo un nobel, saramago non avrebbe avuto tutto lo spazio che in italia gli si è concesso (editoriali sulla repubblica, interviste un po' dappertutto e gli osanna della presunta intelligentsia italica) se non avesse detto le cose che un uomo medio di sinistra dice. e cioè che la religione è satana, la chiesa una combriccola di lestofanti, israele l'avamposto del neoimperialismo, berlusconi un fascista e così via. insomma, un intellettuale a misura d'italia
Posted by: shylock | 23/06/2010 at 13:23
Tra i pochi in buona fede, solo i plagiati possono davvero credere che Saramago sia stato un Nobel soltanto perché era contro il Vaticano e Berlusconi. Di quello che in Italia si pensa di Saramago, al resto del mondo non interessa quasi niente. Poi non so, scegliete un suo libro a caso, leggetevi due o tre pagine e poi parlate.
Paradossale che ormai in Italia è sufficiente essere di Sinistra per rientrare, per quelli di Destra, nel cliché della persona che vende milioni di copie e vince premi letterari a josa solo come conseguenza delle sue opinioni politiche, mica per la qualità dei suoi testi. E' nato il pensiero reaction-chic.
Posted by: Anellidifum0 | 23/06/2010 at 23:34
Qui siamo all'assurdo: si dice "basta scrivere qualcosa contro Berlusconi per avere credito presso i progressisti", ma ormai l'impressione è "Basta scrivere qualcosa contro Berlusconi (o gli Usa, o il governo israeliano, o qualsiasi altro obiettivo classico di sinistra) per avere discredito presso tutti i non estremisti di sinistra".
Posted by: Skeight | 24/06/2010 at 08:00
Skeight, no, durante il governo di Obama adesso "i non estremisti di Sinistra", come li chiami tu, pensano di poter scrivere contro eccome. Ma non appena ci dovesse essere una Sarah Palin o qualche esponente tipo Liebermann, diventerà di nuovo lesa maestà parlare contro gli USA.
Posted by: Anellidifum0 | 24/06/2010 at 15:35
Io sono un disordinatissimo lettore e se posso dire la mie umile opinione, ho letto due libri, di uno non ricordo il titolo, l'altro è "Alentejo" che parla della condizione dei braccianti attravero la storia di una famiglia. Il tema, per me campagnolo da generazioni, sarebbe stato anche interessante, la storia, epica a suo modo, non può non coinvolgere, ma nel'insieme non mi ha convinto perchè, sempre al giudizio di un ignorante, è scritto non bene, quasi con sciattezza (forse voluta, non so) e un romanzo lungo se è non è scritto bene, almeno a me, stanca.
Quanto al dirsi comunista oggi, secondo me chi lo fa può essere solo:
disonesto
stupido
troppo vecchio
troppo giovane
Posted by: nomedelblog | 25/06/2010 at 13:37
"Si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle 'purghe', dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi". Faccio una riflessione estemporanea: posto che le crociate e i gulag sono entrambi esecrabili, vedo una differenza di fondo nei due fenomeni, dal momento che da un'impresa spirituale come quella della Chiesa (vedi le sue premesse e i suoi principi) ci si aspetterebbe nel migliore dei casi una ferma condanna di certe pratiche, nel peggiore (ossia, come requisito minimo per la sua credibilità) una completa estraneità a esse.
Posted by: Alessandro | 27/06/2010 at 16:37