"Niente nella vita è tanto importante quanto noi pensiamo che lo sia nel preciso momento in cui lo pensiamo" (Daniel Kahneman). Ho letto questa frase in Trappole mentali di Matteo Motterlini e ne sono rimasto folgorato. La sua apparente banalità nasconde un fondo di saggezza, tanto che ne ho riconosciuto all'istante la validità e la verità. Immersi in una situazione, la nostra attenzione si concentra soprattutto su quella e tutto il resto finisce ai margini della visuale. Quando la nostra attenzione si sposta verso qualcos'altro, ecco che questo, d'un tratto, diventa la cosa più importante. E i problemi, quando ci siamo dentro, ci sembrano insormontabili. Magari lo sono anche - ma allora perché fracassarsi la testa contro un muro di piombo che è più duro della nostra testa? Se invece non lo sono, è probabile che ci sembrino così importanti perché con la mente non riusciamo a proiettarci oltre. La frase di Kahneman ci invita a inserire una certa distanza tra noi e i nostri problemi immediati, immaginando di vederli da un punto distante da quello in cui ci troviamo ora. Tutto, all'improvviso, si ridimensiona: solo allora possiamo tirare un respiro di sollievo.
riuscirci è più difficile di quanto vorremmo.
ma adesso ho proprio bisogno di trovare questa distanza
Posted by: aelred | 09/04/2010 at 22:30
Una mente multitasking farebbe esattamente quanto giustamente osservi.
ps, scusa l'intrusione facevo un giro sulla blogroll di Fabristol, piacevole scoperta.
Posted by: gians | 11/04/2010 at 00:16