Ai libri di Richard Matheson, prima che (ri)diventasse celebre anche in Italia grazie alla (brutta) riduzione cinematografica di Io sono leggenda, ci sono arrivato grazie a uno sponsor di eccezione, Stephen King, che ne ha sempre tessuto grandi lodi. Ed è di Stephen King anche la prefazione a Nightmare at 20,000 Feet (Incubo a seimila metri), la raccolta di racconti che ho appena terminato di leggere. Definiti "racconti dell'orrore", sono delle macchine narrative perfette che, spesso nel giro di pochissime pagine, solleticano le paure del lettore e lo tengono con il fiato sospeso fino all'ultima parola. In molti casi il finale è sufficientemente ambiguo da lasciare il lettore nel dubbio che quello che è stato raccontato nelle pagine precedenti sia davvero accaduto. Il campionario degli orrori percorso da Matheson è vario. Naturalmente c'è il ricorso al soprannaturale, tanto più difficile da maneggiare perché a uno scrittore meno abile basterebbe un nonnulla per scivolare dal credibile - e quindi dallo spaventoso - nell'involontariamente ridicolo. Ecco allora il corteo di case infestate dai fantasmi (nel gotico Slaughter House), telefonate dalle anime del cimitero (Long Distance Call) o spiriti maligni che si trasferiscono da una bambola nell'animo della protagonista (Prey). Altri, invece, partono da situazioni più banali, addirittura quotidiane, che sfociano poi nell'assurdo: in questi casi, però, il talento di Matheson si manifesta non soltanto nella capacità di realizzare questa "virata" e di rendere plausibile questo sfondamento dal reale nel fantastico, ma anche nella precisione con cui accumula i dettagli per descrivere la realtà. Esemplare, di questa categoria, è Mad House, il cui protagonista è un professore universitario, scrittore fallito, che non riesce a trattenere la sua ira trasmettendola agli oggetti e alle azioni quotidiane: se anche il finale non fosse da racconto horror, basterebbe comunque il realismo psicologico di quanto lo precede per confermarne il valore. Tra i tanti, ce n'è anche uno - The Distributor - che descrive un orrore nient'affatto straordinario, ma del tutto quotidiano. E' l'orrore del sadismo di un uomo che si diverte, cambiando via via residenza, a disseminare dolore e morte tra i suoi vicini di casa attraverso una serie di gratuiti atti malvagi ai loro danni: quando il tessuto della comunità è sfilacciato, la sua missione è compiuta e lui è pronto per ripartire. Nightmare at 20,000 Feet è insomma la dimostrazione che la cosiddetta "letteratura di genere", quando è a questi livelli, non ha nulla da invidiare alla "letteratura seria" - e che, anzi, la separazione tra le due non ha molto senso.
Hai mai letto Io sono leggenda? Devo dire che il film ha poco a che vedere col libro.
Posted by: Fabristol | 29/10/2009 at 12:54
Certo, e ne ho anche scritto qui (parlandone male).
Vedo che lei non è preparato: si presenti alla prossima sessione :P
Posted by: stefano | 29/10/2009 at 13:24
Vabbé hai accennato all'inizio al libro ma non è detto che tu l'abbia letto. :D
Posted by: Fabristol | 29/10/2009 at 19:38
e un po' di fiducia no?:
http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/visti_letti_ascoltati/page/13/
p.s. Stefano, mi chiedevo se tecnicamente fosse possibile inserire un motore di ricerca all'interno del sito, immagino di no vero?
ciao vito
Posted by: vito | 30/10/2009 at 11:01
Va bene scusatemi tanto se non mi ricordo i post dei miei amici blogger vecchi di un anno... non lo farò più
Posted by: Fabristol | 30/10/2009 at 12:28