Torno ora dalla fiaccolata contro l'omofobia che si è tenuta stasera a Milano, dalle 21 in avanti, da piazza Oberdan fino a piazza S. Babila. Questa fiaccolata milanese ha voluto essere, insieme con le altre che si sono svolte in altrettante città italiane, una risposta alla recrudescenza omofobica che negli ultimi tempi sembra aver colpito il paese. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla forte partecipazione e confesso che ci ero andato pensando di trovarci quattro gatti e le solite facce. Per la prima volta una manifestazione di questo genere è partita "dal basso", per così dire, senza sponsor politici ed è stata messa in piedi nel giro di poco tempo. E' stata una manifestazione civica nel senso più bello del termine, con il valore di una testimonianza che ha coinvolto semplici cittadini e individui, gay e non gay. Nata - se non erro - da qualche iscritto su Facebook, la voce dell'iniziativa si è poi diffusa in modo "virale" fino a trasformarsi quasi in un "piccolo gay pride". Una volta tanto è stata rispettata una delle condizioni principali: niente bandiere di organizzazioni o partiti politici, ma solo individui, ciascuno con la propria faccia, i propri abiti di tutti i giorni, la propria storia. Ho riconosciuto, tra i presenti in piazza Oberdan, qualche volto noto e pubblico: Aurelio Mancuso, Ivan Scalfarotto, Vladimir Luxuria e i ragazzi di Certi Diritti, ma nessuno di loro ha approfittato della propria maggiore o minore fama per tirare acqua al mulino della sua personalissima causa. Solo un paio di infimi gruppuscoli politici di estrema sinistra hanno piazzato qualche banchetto con del materiale propagandistico e qualche isolato individuo ha distribuito dei volantini per chissà quale festa o serata in discoteca. Intanto questa manifestazione ha dimostrato due cose. La prima è che è possibile muovere tante persone senza dover ricorrere al patrocinio di grandi nomi o di organizzazioni note (e lasciandosi quindi alle spalle le polemiche, le invidie e le piccole meschinerie che spesso le dividono). La seconda è che ormai chi non va ai gay pride dichiarando che si tratta solo di buffonate ed esibizionismi senza valore avrebbe potuto, stasera, partecipare a una manifestazione che di esibizionistico non aveva nulla. Chi, essendo a Milano, non ci è andato e non aveva altri impegni improrogabili dovrebbe spiegare stavolta che cosa non gli garbava di questa fiaccolata. Certamente non basterà una fiaccolata a cambiare il corso della storia né a cancellare l'omofobia dalla faccia di questo paese - posto che un'impresa del genere sia mai possibile e comincio a dubitarne davvero -, ma in attesa di leggi utili (anche se non risolutive) che puniscano l'omofobia, è fondamentale che ogni persona omosessuale mostri di esistere. La fiaccolata continua nella vita individuale di tutti i giorni: ognuno alla propria maniera e con il proprio stile.
Ciao, anche io c'ero e per me era la prima volta in piazza per una manifestazione.
Ci son voluto andare perchè la motivazione della manifestazione mi sembrava validissima e soprattutto per il fatto che la manifestazione non era politicizzata.
Anche io sono rimasto piacevolmente sorpreso e credo che ne sia valsa la pena prendere la macchina e farmi i miei 35 km (arrivo dalla provincia di Como) e partecipare.
A un Pride non parteciperei o meglio non parteciperei con lo stesso spirito nel senso che un pride è una festa ma che secondo me a livello sociale serve poco perchè l'immagine che arriva dai media alla gente è distorta.
Di una manifestazione come quella di ieri sera forse si parlerà poco, ma secondo me è molto più sensata.
Un saluto a tutti e grazie a tutti i partecipanti di ieri sera,
V.C.
Posted by: V.C. | 09/09/2009 at 09:00
Era anche presente Patrizia Quartieri, consigliere comunale di Rifondazione Comunista (link sotto). L'unica appartenente al Consiglio Comunale di Milano che io abbia individuato. Carina e civile come sempre.
Posted by: D. | 09/09/2009 at 09:48
Ah, sì, ho visto che le parlavi, ma non sapevo chi fosse.
Chi invece non c'era era qualche giornalista del Corriere, per esempio. E infatti oggi non c'era una riga in cronaca di Milano. Ma si sa, alle 22 ormai le pagine sono fatte, gli spazi destinati. E domani sarà un altro giorno e per i quotidiani questa sarà ormai una notizia vecchia.
Posted by: stefano | 09/09/2009 at 09:55
Sono contento che ci fosse la Quartieri...
Concordo con la questione dei giornalisti, ma è pur vero che questa fiaccolata è servito soprattutto a noi, come persone e come comunità.
Credo che in questa iniziativa, la sponsorizzazione e il patrocinio delle grandi organizzazioni ci sia stato eccome. Solo che è stato silenzioso, ma non per questo è da sottovalutare.
Ti saluto, comunque. E ci rivediamo alla prossima fiaccolata...
Posted by: Gian Mario | 09/09/2009 at 16:27