Sei al centro di un circolo luminoso, proiettato da un faro. Vedi solo a breve distanza da te. Oltre i margini di questo cerchio si estende lo spazio buio. Non sai quanto è vasto: potrebbe essere minuscolo tanto che basterebbe un passo per superarlo, potrebbe essere immenso e in questo caso non smetteresti mai di camminare prima di arrivare alla fine. Se limiti lo sguardo allo spazio luminoso riesci anche a fingere che al di là non ci sia tutta quell'oscurità, ma se pensi di essere al centro di un'area così circoscritta, inghiottita da tutto quel buio, cercherai di restare il più possibile immobile e guardare il meno possibile al di là. In realtà non ti viene nemmeno in mente che, man mano che ti sposti, il cono di luce dovrebbe spostarsi con te. Poco te ne importa. La paura di quello che potresti trovare o non trovare ti fa muovere il più lentamente possibile. E soprattutto non riesci a dimenticare né il cerchio di luce né il buio intorno.