Se una cosa va male, non c'è niente di meglio, per avviarsi a un "successo catastrofico", che continuare a fare esattamente ciò che ha provocato il disastro. Anzi, conviene addirittura farlo di più: magari se la cosa è andata male è forse perché la dose era troppo bassa. Questo ho pensato leggendo, sul Corriere della Sera di oggi, che Walter Veltroni intende sviluppare un rapporto con l'Udc di Casini per "fare ripartire la grande sfida riformista". Del resto, precisa il quotidiano, a Gallipoli il Partito Democratico si è già apparentato con l'Udc, in vista del ballottaggio per la poltrona di sindaco. La strategia di Veltroni, volta a strappare voti al centro e alla destra dell'elettorato, si è rivelata nelle ultime elezioni per quello che in realtà è: una pia illusione. Il Partito Democratico ha guadagnato a malapena il due per cento in più rispetto alla somma dei voti di Ds e Margherita alle elezioni del 2006. E quel due per cento, vista l'ecatombe della sinistra, è difficile che sia stato strappato alle destre: più probabile che siano quegli elettori di sinistra che, convinti dalla fola del "voto utile", si sono turati il naso e hanno votato Walter. Questo dato di fatto imporrebbe una riflessione. Leggendo i risultati, io mi sono detto che forse non tutto è perduto. E mi sono trovato a sognare a occhi aperti: qualcuno si renderà conto di aver fatto una sciocchezza, i teodem torneranno nel loro alveo naturale - cioè la destra clericale, rappresentata vuoi dall'Udc, vuoi da Forza Italia o come diavolo si chiamerà -, e il Pd diventerà finalmente un partito socialdemocratico, attirando magari a sé i socialisti. Allora, ho pensato, con un Pd laico che finalmente scioglierà le sue riserve e si iscriverà al Pse - non come accade ora al Parlamento Europeo, dove è spezzettato tra Pse, Ppe e Alde -, potrò votarlo anch'io. Invece no: siccome la cosa è andata male, siccome questo tentativo di accalappiare i voti rincorrendo il centro e la destra e i clericali si è rivelato un fallimento, questo genio di Veltroni ha pensato che probabilmente non ha insistito abbastanza. Se le "grandi riforme" le vuole fare con l'Udc, be', gli conviene suicidarsi subito, così evita di condannare il suo partito a una lenta agonia.
Ma tu, se fossi romano, ti asterresti o andresti a votare per Rutelli?
Posted by: Monsieur Poltron | 22/04/2008 at 20:56
Sarei fortemente tentato di votare Alemanno, se non altro pensando che, dopo vent'anni, un po' di alternanza non farebbe male, a livello amministrativo, per spezzare qualche clientela. Poi, all'atto pratico, penso che mi asterrei, vista anche la "delicatezza" con cui Rutelli ha rifiutato l'appoggio di Grillini al ballottaggio ("troppo laico", eh).
Posted by: stefano | 22/04/2008 at 21:09
Meraviglioso lapidario post.
Posted by: poverobucharin | 23/04/2008 at 11:19
Gallipoli: proprio una zona a caso...
Posted by: Disorder | 23/04/2008 at 14:13
ma scusa in parlamento per fare opposizione chi c'è in questo momento? Vedi qlcuno oltre veltroni casini e di pietro? Se si mettono insieme a contrastare il nano che c'è di tanto orribile?
la sinistra radicale non sta più in parlamento, e nemmeno i socialisti, te ne sei accorto? come ci si alleava con loro?
per ora si costruisce l'opposizione, poi si pensa anche a formare un'area socialdemocratica per il futuro governo del paese. E cmq aspettiamo. Io non sarei così catastrofista.
Posted by: mariad | 24/04/2008 at 00:08
'spetta e spera che prima o poi s'avvera :)
Posted by: Yoshi | 24/04/2008 at 08:15
"per ora si costruisce l'opposizione"... con chi, cara Mariad, con Calearo tra i compagni e Casini tra gli alleati? Se giochi a calcio balilla con Walter, quello alza le stecche e ti fa segnare perché dice che non vuole avversari, ma solo gente con cui confrontarsi... che opposizione può fare un tipo del genere? Magari da Di Pietro possiamo aspettarci qualcosa, ma neanche ci spero più di tanto.
Saluti,
Sancio
http://sanciopenza.blogspot.com/
Posted by: sancio | 24/04/2008 at 19:42