Ieri sera io e lui ci siamo guardati il documentario Opus Dei. Un'inchiesta di Giovanni Minoli. A mia discolpa posso dire, in primo luogo, che l'ho avuto gratis e, in secondo luogo, che ho creduto davvero al titolo, pensando di avere a che fare con "un'inchiesta" sull' "Opus Dei". Che errore, che ingenuità! Nell'oretta e un quarto che dura, non c'è nessun lavoro di indagine giornalistica, ma tutto quanto verte in maniera pressoché esclusiva sulla vita di Escrivà, il fondatore dell'Opus Dei. Ma neanche per quanto riguarda la sua vita c'è un minimo di ricerca giornalistica, a meno che con questo termine s'intenda il semplice recupero di filmati d'epoca - immagino dei primi anni settanta - in cui si vede il prelato spagnolo che parla, facendo lo spiritoso, al suo pubblico: impagabile la scenetta in cui lui spiega a una donna portoghese, molto emozionata, come fare per continuare a piacere al marito e meritarne l'affetto. Anche le interviste che accompagnano il filmato sono solo con persone che appartengono all'Opus Dei: ci sono economisti, imprenditori, persino una psicologa - chissà se è una di quelle che, per "santificare" la sua vita giorno per giorno attraverso il lavoro nel mondo, "cura" i froci -, un allenatore sportivo e via discorrendo. Ovviamente le loro sono solo voci entusiastiche e non c'è un'ombra di critica su nulla. Come se non bastasse, l'ultima parola del "documentario" è riservata a Javier Echevarria - nel senso che è proprio l'ultimo a parlare, in italiano, suggellando così con la sua interpretazione quello che bisogna pensare dell'Opus Dei. Il tutto risulta quindi molto agiografico - e in modo piuttosto scoperto, visto che a Escrivà ci si riferisce sempre come "san Josémaria". Invano abbiamo aspettato che, dopo quella che credevamo fosse solo una prolusione del tipo: va bene, ci racconta un po' la vita del fondatore, questa "inchiesta" passasse al dunque e cominciasse davvero a "inchiestare". Niente di niente. Alla fine ci siamo stupiti che non scorresse ai piedi dello schermo la scritta: "Per informazioni rivolgersi al numero..., per iscrizioni fare un versamento sul C/C n...". A quanto vedo, questo bel lavoro, che brilla per superficialità, è prodotto da Rai Educational. Niente male: l'Opus Dei potrebbe farsi cedere i diritti e distribuirlo come materiale divulgativo. Immagino che cosa succederebbe se si compiesse un'operazione simile con Scientology e la vita di Ron Hubbard: Giovanni Minoli lo farebbe? E questo è ancora giornalismo?
consiglio il testo "Opus dei segreta", ricco invece di drammatiche testimonianze di chi all'Opera è sopravvissuto.
E sullo stesso tema, il sito: opuslibros.org
Posted by: sam | 30/04/2008 at 16:11
Ma sai, Minoli è sposato con Matilde Bernabei, figlia di Ettore, sopranumerario dell'Opus Dei e lei stessa a capo della Lux Vide, casa di produzione dell'Opus Dei... una cosa in famiglia
Posted by: luke | 04/10/2008 at 21:12