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26/02/2008

Comments

Alba Parietti

Se non fosse dentro il PD, sarei tentato di votare Antonio Di Pietro: in uno dei suoi 11 punti (oltre a quello che hai già citato sulle televisioni) c'è l'estensione di tutti i diritti alle coppie di fatto!
Ma direi di aspettare la comparsa delle liste prima di avviare la discussione.

stefano

Sì, per ora si tratta di "tendenza generale di voto", perché è evidente che anch'io valuterò concretamente a seconda di CHI viene inserito ai primi posti delle varie liste. (Diciamo che però l'annuncio di un Matteo Colaninno in testa alla lista del PD a Milano non mi esalta molto).

Monsieur Poltron

Io voterò per il partito cui sono iscritto, e cioè il PS; ma i motivi, per me talmente scontati che trovo difficile spiegarli, li spiegherò in un'altra circostanza, quando sarà chiaro anche chi, e in che forma, si presenterà. ;(

aerdna

Sveglio all'alba per prendere un aereo che mi riporterà in Italia per due settimane, leggo questo lancio di agenzia notturno:
POLITICA 02:20 Elezioni: i radicali accettano l'offerta del Pd ROMA - Si' dei radicali alla proposta del partito democratico: il partito di Emma Bonino inserira' i suoi candidati nelle liste del Pd. (...) (Agr)
Non sono mai stato un elettore radicale, anzi credo di avere litigato con amici radicali da quando mi interesso di politica, ma questa notizia conferma e rafforza tutte le mie speranze nel PD (e se l'ingresso della Bonino convince la Binetti a uscirne, potrei anche ballare la samba).

medioman

Non voterò. La mia astensione non cambierà nulla, ma in base alla legge sui rimborsi elettorali, l'euro relativo al mio mio voto non sarà attribuito a nessun partito. Già questo mi basta.

FrontePadano

liberta' di decidere a casa nostra e liberta' di gestire i nostri soldi.votate Lega Nord

climax4nemesis

Concordo con Alba. Nonostante Di Pietro abbia fatto degli scivoloni durante la scorsa legislatura (il suo contributo all'emendamento-salva-ponte-di-messina assieme alla cdl e alcune sue discutibili esternazioni sulla "macelleria messicana" della caserma diaz)è l'unico politico che ha fatto proposte concrete (vedi il sistema televisivo).Non ultimo, c'è da riconoscergli la coerenza sui temi della giustizia. Le stesse cose non posso dirle per veltroni e il suo seguito che detesto profondamente, per il loro appiattimento sulle posizioni del centro destra, per il silenzio-assenso sulla pervasività della chiesa negli affari italiani, per non aver speso una parola sulla legge sul conflitto di interessi, per non aver speso una parola sulla legge maroni etc...Ergo, propendo, ancora, fortemente per un disperato non-voto.Vediamo come questa campagna elettorale evolverà (o involverà).

Ricky

Alle ultime lezioni politiche ho dato il mio voto al centro sinistra auspicando tre cose:
- una legge sul conflitto di interessi;
- l'estensione di tutti i diritti alle coppie di fatto;
- il rispetto della magistatura.
Credo che il prossimo aprile non andrò a votare.

paolo

pensavo di votare Emma Bonino comunque, per il semplice motivo che è persona onesta e rigorosa. e averla nelle liste del PD, e in Parlamento, è per me garanzia di presenza del laicismo.

p.s.v.

adesso si sono alleati con Pannella e compani. quindi voterò

alf

@medioman: i rimborsi elettorali ai partiti vengono calcolati sugli aventi diritto, non sugli effettivi votanti. Se non vuoi che venga rimborsato l'euro di tua pertinenza ti devi suicidare e sperare che l'elenco elettorale in cui dovresti comparire venga aggiornato in tempo. :-)

@stefano: non so aiutarti, perché è molto probabile che, per la prima volta in 25 anni da elettore, annullerò anch'io le schede.

e.l.e.n.a.

ho sempre votato a sinistra, ma, allo stato attuale delle cose, per la prima volta non voterò. nel senso che andrò a votare ma annullerò la scheda. credo sia importante come segno (inteso, in senso anche letterale come x tracciata dalla matita) di dissenso, quello di conseguire una ampia percentuale di persone che decidono di non assegnare a nessuno dei candidati (per troppi e ragionevoli motivi), la propria preferenza.

PaoLeo

dunque io ritengo che se c'è qualcuno che esprime convinzioni simili alle proprie, anche al minimo sindacale, è meglio votare turandosi il naso; mi sembra invece assurdo basarsi su qualcosa di diverso dalle idee (strategie di politica spicciola, gli altri mi piacciono di meno, riequilibrio rispetto a quell'altro, oppure: è onesto/disonesto, è un buon leader, ecc). Da elettore liberale, questo minimo sindacale di convergenza di idee per me non c'è, nè a destra ne a sinistra.
Se tu sei un elettore di sinistra laica e moderna (almeno mi pare), l'unico punto è se il pd garantisce questo minimo sindacale. a mio modesto giudizio, no.
ciao

stefano

PaoLeo, entrati i radicali, ora bisognerebbe che uscissero i TeoDem e la Binetti, perché il PD raggiungesse il "minimo sindacale".

asobi

Io non so se voterò e cosa voterò. Ma qualche giorno fa un giornalista si poneva il dubbio, "quale giustizia ? Quella di DiPietro o quello dello Stato di diritto ?", non è una questione peregrina, molte inchieste assurde hanno generato un potere immenso delle procure, che non solo hanno stabilito il calendario delle elezioni, ma anche chi è candidabile e quali sono (vedi Torino oggi) i territori su cui i vari pool rivolgono e rivolgeranno il loro sguardo condizionando di fatto la politica. Non credo che Di Pietro abbia nulla da dire, anzi abbia contribuito pesantemente all'imbarbarimento della politica, trasformando l'Italia in una sala d'aspetto della questura.

climax4nemesis

@ asobi: Io non sono un elettore di Di Pietro ma trovo il tuo commento veramente assurdo. Dare le colpe a Di Pietro sull'imbarbarimento della politica è davvero un insulto alla realtà. E' stato l'unico politico che ad aver risposto per le rime a stefania craxi quando codesta persona sulla tv del servizio pubblico, pagato dal contribuente col canone rai, disegnava il padre come un perseguitato politico ed un esiliato quando in effetti era un latitante.Io al tuo posto mi vergognerei del tuo commento.

augie

Io voterò, e invito a votare, partito democratico. Ho apprezzato la scelta di voler essere un partito a vocazione maggioritaria, cioè un partito che cerca la propria legittimazione a governare in un rapporto diretto con gli elettori e non in una mediazione con la classe politica così come questa è venuta a “cristallizzarsi”nella sua attuale rappresentanza parlamentare. Questa scelta ha avuto effetti positivi di per sé, invertendo (speriamo stabilmente) una tendenza alla frammentazione che aveva assunto aspetti oramai grotteschi (lo sorte di un governo nazionale appesa ai ghiribizzi di one-man parties… andiamo, su).
Il liberarsi della zavorra comunista ha poi permesso a questo partito di porre al centro della propria campagna quello che è senz’altro il problema principale dell’Italia, almeno fino a quando vorremo continuare ad essere un “paese occidentale”, e cioè la mancata crescita, la mancata produzione di ricchezza. Non è obbligatorio continuare ad essere un paese occidentale, naturalmente, si può anche, come dire, decidere di “scendere”, ma non è che poi si può continuare a pretendere, che so, la pensione e il servizio sanitario. Gli economisti e gli esperti del mercato del lavoro che ragionano su questi temi nel partito democratico (Boeri, Ichino…) mi sembrano i più capaci nella messa “a tema” di questo problema, in una costante attenzione alle esigenze non solo dell’economia ma anche dei lavoratori (il modello della “flexicurity”…).
Una ragione per non votare il partito democratico sarebbe invece, lo so bene, il modo in cui (non) affronta le questioni cosiddette “eticamente sensibili”. Alcuni gay nella blogsfera polemizzano oramai da tempo con il pd su questo (con punte di violenza settaria anche sconcertanti: penso a un recente penosissimo post di elfobruno, in cui alcuni omosessuali firmatari di un documento che invitava a votare pd sono stati bollati come “collaborazionisti”… chiaramente il ragazzo ha perso la testa). Ma in questo processo di “americanizzazione” della politica italiana bisogna accettare che i partiti diventino grandi agglomerati che ospitano al loro interno le “guerre culturali”. In essi ognuno farà poi la propria battaglia, senza ossessioni di purezza ma anzi con un grandi impegno a “contaminarsi” per persuadere gli altri a far sì che le proprie idee diventino anche le loro.
Non vedo alternative. Quello che c’è a sinistra del partito democratico mi sembra la solita sbobba comunistarda riscaldata, condita con i soliti ingredienti oramai rancidi. Mi sono insopportabili al punto che fatico ad essere sufficientemente lucido per argomentare pacatamente perché non vanno votati. Dico solo questo: ho ascoltato recentemente su Radio Radicale l’assemblea della “Sinistra arcobaleno”; è stata un’esperienza d’ascolto decisamente interessante. Mi ha in particolare colpito molto l’enfasi con cui l’onorevole Giordano ha detto che, finalmente, ora i sinistri potranno fare davvero opposizione, liberi dalle castranti pastoie a cui quella cosa totalmente contro-natura per loro che è il governare li aveva costretti. Che dire? Aiutiamoli a realizzare i loro desideri non votandoli.
A sì, dimenticavo, a sinistra del partito democratico (beh, a sinistra… si dice tanto per intenderci) ci sarebbero anche i socialisti, che rifiutato di entrare nel pd rivendicando orgogliosamente la propria identità. Rivendicare la propria identità non è necessariamente qualcosa di negativo anzi, ma i socialisti da questo punto di vista sono sempre stati spregiudicatissimi (tra i tanti esempi che si potrebbero fare ho la malizia di ricordare quello più imbarazzante: il patto federativo che nel ‘96 fecero con il Patto Segni e, ehm, con Dini). Perché quindi tirare fuori questa fola della difesa dell’identità solo con il partito democratico? Nel loro caso più che di voto “inutile” parlerei di voto “cretino”.

Divas

1) Non votare per me è pericoloso. Credo che possano tranquillamente prendere il tuo nome e mettere una croce a caso.
2)Non votare va contro i miei principi. Da donna lo ritengo un'offesa stare a casa. In quel caso meglio annullare la scheda.
3)Se proprio devo votare allora sono comunque costretta a turarmi il naso.
Di Pietro e la Bonino non mi dispiacciono. Mi dispiace che Di Pietro sia stato messo subito a tacere sulla riforma televisiva.
La Bonino lascia sperare parecchio e francamente mi sembra più utile in un partito di massa (o di ammasso) come il PD che sola soletta, con una manciata di voti.
IL PD detto sinceramente non mi convince, una politica troppo ambigua specie sui temi etici. Mi sembra, pur con delle differenze,un berlusconismo di sinistra, che non ha nessuna novità reale, se non formale.
4) Ho paura di questa deriva centrista, e della stupidità della gente che pensa che il centro sia moderato senza vedere un fondamentalismo esasperante. Persino Fini mi sembra più ragionevole ad esempio sull'aborto scoraggiando Ferrara, mentre Veltroni sulle prime era pronto a "discutere" la 194 e nello stesso tempo a dire che non si tocca...
5) Visto che il PD mi sembra confuso, preferisco fare pendere l'ago della bilancia verso sinistra. Almeno si dice "laica", poi sui singoli temi si può discutere. Certo, dire di essere "laici" e poi votare a favore dell'ICI del clero è altrettanto ridicolo, però se proprio devo sperare in una coalizione che sia pd e sinistra, e non pd e casini. Insomma, meglio fare capire a Veltroni con chi scendere a patti ed evitare di prendere il centro, perché preso il centro si perde tanto, specie in materia di diritti civili.
Io devo comunque chiudere gli occhi per votare, non è che sia una scelta felice, ma sempre meglio del non voto, su questo almeno ho una certezza.
Piuttosto, col porcellum quanto dura il futuro governo Berlusconi?

FrontePadano

il vero problema e' che l'Italia e' uno stato ma non e' una nazione.nazione e' una terra che presenta omogeneita' culturale,economica,storica e linguistica tra tutte le sue parti e questo non si puo' certo dire dell'Italia.non ha omogeneita' culturale se pensiamo che fenomeni come quello delle mafie sono tipici solo della parte che va da Roma in giu';non ha omogeneita' economica se pensiamo alle differenze abissali,ad esempio,tra il PIL prodotto dalla Lombardia e quello prodotto dalla Campania o dalla Sicilia;non ha omogeneita' storica se pensiamo che e' unita solo da 150 anni,e neanche su volonta' popolare,che e' stata divisa per oltre 1000 anni e in precedenza era solo una provincia dell'impero romano(e veniva chiamata Italia solo la parte che andava dall'Arno in giu');non ha infine nemmeno omogeneita' linguistica,se pensiamo che fino a 50 anni fa quello che viene comunemente chiamato ''italiano'' era parlato solo da pochi intimi mentre la stragrande maggioranza della popolazione parlava il dialetto locale.d'accordo,c'e' la religione cattolica,che in questo blog peraltro e' osteggiata,che accomuna tutta la penisola pero' ci sono moltissime altre nazioni al mondo che la professano dunque e' tutt'altro che un elemento decisivo.prendiamo invece la parte che va dalla linea La Spezia-Rimini fino alle Alpi,ovvero la Padania.essa presenta omogeneita' culturale,e il tratto distintivo della nostra gente e' la cultura del lavoro;presenta omogeneita' economica,perche' se e' vero che la Lombardia,ad esempio,e' piu' moderna e avanzata della Liguria e' altrettanto vero che la differenza tra queste due regioni e' minima se paragonata a quella che c'e' rispetto alle regioni del Sud;presenta omogeneita' storica,perche' se e' vero che per lungo tempo la Padania non e' stata unita e' altrettanto vero che in molti periodi lo e' stata;a iniziare proprio dall'impero romano,quando era chiamata Gallia Cisalpina;lo e' stata durante il dominio dei Goti nel VI secolo D.C. e piu' avanti,ad eccezione del territorio orientale sull'Adriatico che faceva parte del papato,durante quello dei Longobardi e durante quello dell'impero germanico per 250 anni circa,periodo nel quale ci fu la gloriosa lotta per la liberta' della prima Lega Lombarda nel 1167;presenta infine omogeneita' linguistica,se pensiamo che quasi tutti i dialetti della Padania,ovvero dalla linea La Spezia-Rimini in su,appartengono al ceppo cosiddetto gallo-italico,derivato dall'unione del latino con le lingue celtiche parlate in precedenza.quest'odioso bipolarismo che e' in vigore impedisce a forze territoriali come la nostra di governare da sola,per questo siamo costretti ad allearci di volta in volta con la destra o con la sinistra;tuttavia il vero conflitto e' tra la Lega Nord,che difende il diritto all'autodeterminazione della nazione Padana,e i partiti romani,compresi quelli di centrodestra,che vogliono tenerla soggiogata a Roma sia politicamente(pensiamo ai prefetti delle provincie della Padania,non eletti dal popolo ma nominati da Roma e quasi tutti meridionali)che economicamente(pensiamo ai 16 miliardi di euro che ci sarebbero in piu' nella sola Lombardia se ci fosse il federalismo fiscale).di fronte a tutto questo i Padani non dovrebbero avere dubbi su chi votare,ovvero la Lega Nord

climax4nemesis

Olè, caro Stefano hai dato la stura al vaso di Pandora :D. Devolution, involution ;) Si salvi chi può!

tato

toglietemi la binetti dalle palle e se ne può parlare

sacherfire

La considerazione, che qui nei commenti ho già letto, sui teodem, binetti e opus dei la condivido in toto. Il minimo sindacale è che il PD si liberi da questi personaggi e, notizia del giorno, l'entrata dei radicali potrebbe proprio agevolare questo. E' chiaro che binetti & co. faranno quel che oltretevere suggeriranno loro. Già sono abituati a cilici et similia, non sarebbe un gran patimento per loro soffrire per la presenza dei radicali.
Era scontato che la maggior parte dei commenti parlassero del PD. Volenti o nolenti molte persone lo usano come faro nei loro giudizi.
Per quanto mi riguarda vedrò chi candiderà il PD; se del caso il mio voto sarà per loro. Altrimenti darlo a sinistra, a chi candida premier un 72enne e parla con un linguaggio d'altri tempi, a chi non ha un minimo di cultura di governo, da intendersi come cultura del compromesso, come riconoscimento della necessità di politiche riconoscibili anche dalle parti della società non rappresentate no, proprio non glielo darò. E questo nonostante siano gli unici a parlare chiaro sui diritti civili. Ché poi è questo il punto: a cosa dare più importanza?
Vorrei votare per persone sagge. Tutto qui. E secondo me dove potrebbero essercene di più è nel PD.

Monsieur Poltron

Solo un commento, a proposito di due considerazioni che sono due facce della stessa medaglia; e cioè il fatto che la candidatura della Bonino nel PD garantirebbe la "laicità" di quest'ultimo, e che ad essa si dovrebbe accompagnare l'"espulsione" della Binetti.

La natura di un progetto politico, a maggior ragione se il progetto politico è quello del PD, non può essere "mascherata" da candidature di facciata. Quella della Bonino è una candidatura di facciata, e anche piuttosto sfacciata: perché si è assistito ad un deprimente mercato delle vacche che ad aggetto aveva posti di ministro, seggi di deputati e rimborsi spese elettorali, e perché la Bonino ha già cominciato a mettere la sordina ai temi dei diritti civili (che non sono questioni "etiche", ma "politiche": è una questione "etica", per esempio, se io possa abortire o no, mentre è una questione "politica" se l'aborto debba essere, in generale, permesso o vietato).

La candidatura della Binetti, e la sua sicura rielezione, al contrario, hanno una natura "strutturale": servono a dare la cifra di un progetto politico. Veltroni ha detto di non voler più governare con l'estrema sinistra perchè quest'ultima sarebbe inaffidabile, eppure farà rieleggere quella stessa Binetti che votò la sfiducia al governo Prodi e ha stretto un accordo con il partito più irrequieto nei venti mesi di governo Prodi, quello di Di Pietro. Saranno candidati il figlio di Colaninno, la moglie di Profumo, la figlia di Merloni, e Rutelli, guarda caso, a sindaco di Roma, alla faccia del declamato rinnovamento. Il PD nasce sotto il segno di un accordo con dei gruppi di potere; le scelte del PD in termini non tanto e non soltanto di diritti civili, ma di diritti SOCIALI, ne risentiranno inequivocabilmente. Il PD è sempre lo stesso, Bonino o non Bonino.


PS All'ottimo augie vorrei ricordare che Partito Democratico americano non ospita alcuna "guerra culturale" al suo interno del tipo di quelle del PD nostrano; e che, in confronto ai voltafaccia dei radicali, che nel corso della loro storia si sono alleati anche con gli antesignani del PRC (elezioni del 1979: lista comune con DP al Senato!), i giri di valzer di noi socialisti, che in quindici anni siamo sempre stati a sinistra, sono ben poca cosa.

augie

Rispondo brevemente a Monsieur Poltron, che ringrazione per l'ottimo.
Accetto l'appunto su ciò che ho detto sul partito democratico americano.
Con linguaggio binettiano potrei dire "mi pento e mi dolgo con tutto il cuore" di aver usato l'espressione "guerra culturale", anche solo per il fatto che quest'epressione è ossessivamente presente nella tendeziosa retorica giornalistica di un Giuliano Ferrara e già solo questo consiglierebbe di diffidarne. Non sono poi così informato sulla situazione statunitense, quindi avrei fatto meglio a non allargarmi. Mi sembra però indiscutibile che i partiti americani siano "famiglie" politiche con al loro interno persone che su diverse cose la pensano anche in maniera molto diversa, unite, mi sembra, più dalla condivisione di un'"idea" generale di società che dall'accordo puntuale sulle soluzioni da dare ad una lista già preordinatamente ben definita di issues.
Rimane, comunque, la presenza della Binetti nel pd. Monsierur Poltron si mostra forse troppo certo sul fatto che mentre la Binetti costituirebbe la "sostanza" del partito democratico altre figure, come la Bonino (ma ce ne sono tanti altri), rappresenterebbero solo candidature di facciata. Penso sia presto per dirlo. Siamo infatti solo all'inizio di un processo che potrà, speriamo, avere esiti anche diversi da quelli di cui Monsieur Poltron si dice sicuro. Ad ogni modo, per alcuni la presenza della Binetti è di per sè un fatto già più che sufficiente per escludere di poter dare il proprio voto al pd. Capisco questa posizione, ma non è la mia, e non lo è anche perché ritengo che il motivo per cui in Italia non si fanno certe leggi per il riconoscimento di certi diritti non è (solo) il fatto che la Binetti c'è, ma (anche) il fatto che quelli che dicono di volerle, quelli leggi, forse non è che ci sono così tanto...

naplos66

Concordo: "Vorrei votare per persone sagge. Tutto qui. E secondo me dove potrebbero essercene di più è nel PD".

Monsieur Poltron

Augie tocca un punto centrale: la "speranza" che il PD sia qualcosa che però, come si ammette nel momento stesso in cui si riconosce di sperare, esso NON E'.
Anch'io, in passato, ho votato (e militato!) in partiti che "speravo" potessero essere qualcosa che non erano. E' qualcosa di simile ad innamorarsi di una persona pur essendo ben consapevoli che certi aspetti del suo carattere sono fortemente incompatibili con il nostro, sperando che, con il tempo, quella persona "cambierà". In entrambi i casi la "speranza" è vana. Io mi affido più a ciò che un partito ha fatto in passato, per valutare la credibilità delle sue proposte. E, come non credo ai santi, non credo che un leader possa personificare delle posizioni, tanto è vero che l'accordo che la Bonino ha fatto con il PD accantona completamente i temi della laicità dello stato e dei diritti civili per focalizzarsi sulle libertà economiche, un punto sul quale trovo che le posizioni dei radicali siano quanto meno discutibili.

Ma torniamo alla Binetti. Il punto, a mio parere, non è quello di "controbilanciare" la Binetti. La vera questione è: posto che la Binetti non porta voti, che senso ha una sua presenza ed una sua candidatura? Il senso è quello di farne la garante di un'attenzione verso un interlocutore considerato come speciale.

Quando si fa un partito con gente non dico come la Binetti, ma come Rutelli, questo implica necessariamente la scelta di un compromesso su certi temi con le posizioni che costoro rappresentano. Il "Corriere della Sera" di oggi riferiva che il PD nel suo insieme (non solo la Binetti, ma anche la Finocchiaro e la Turco) si sono accordate per "fare il tagliando" alla 194 in caso di vittoria del PD. Considerazione ben strana, considerato che in vent'anni le interruzioni volontarie della gravidanza si sono ridotte di ben due terzi.

PS Ma devo essere proprio io, che sono forse l'unico cristiano praticante tra coloro che sono intervenuti in questa discussione, a rivolgere le critiche più aspre al PD per il suo semiconfessionalismo?

climax4nemesis

@Monsieur Poltron:
"PS Ma devo essere proprio io, che sono forse l'unico cristiano praticante tra coloro che sono intervenuti in questa discussione, a rivolgere le critiche più aspre al PD per il suo semiconfessionalismo?
======
Leggi il mio primo commento a questo post. Spero ti vada bene lo stesso anche se non sono un cristiano praticante :)

_mar_

Fino a pochi giorni fa non sapevo chi votare... Poi, come un fulmine a ciel sereno, ho scoperto di avere un problema di salute piuttosto serio... Prima delle elezioni avrò fatto tutti gli esami del caso e, al di là se sarà confermato il problema oppur no, questa esperienza mi sta facendo capire quanto sia necessarie la libertà della ricerca scientifica per far sperare un domani in cure a malattie ancora incurabili. Quindi voterò il partito ch più si batte per la libertà di ricerca.

formamentis

non so se qualcuno lo ha già ricordato, ma riassumo in nove parole: "devi andare a votare perché altrimenti vince ancora Berlusconi"

milàn37

io voterò a pelle per il PD...dopo le elezioni tutti i problemi nei quali la maggiorparte degli italiani sguazza più o meno bene (più bene credo vista la nota miopia del popolo) continueranno ad esistere quindi cercherò di non dedicare alla politica molto del mio tempo...rivoluzioni in vista? dall'alto , dal basso?

giuseppe

io non andrò a votare, anche perché in quel momento (del voto) in cui sembra di essere ^sovrani^ è proprio il momento nel quale si delega la ^sovranità^ (è che è sta cosa? qualcosa che si mangia?)

asobi

@climax4nemesis. Ho postato un punto di vista, e in un dibattito democratico non vedo perché dovrei vergognarmi. L’argomento sulla figlia di Craxi, ( che invero non risponde ma sposta il senso di quello che ho detto), è piuttosto debole.
Ma è più facile salire sul carro delle tricoteuse, e la deriva giacobina è pura barbarie, non degna di uno stato di diritto.

inquilina g

Invece di votare, perché non emigri? Personalmente so che succedono talmente tanti altri casini che la politica italiana sfuma lontana lontana. E poi, certo, la Binetti...

paolo

i politici sono "rappresentanti", persone deputate a prendere il posto di altri nella rappresentazione della politica.
per quel poco che la politica m'interessa, e per lo sfacelo che l'Italia è (ma può peggiorare*), voto l'unica voce laica che mi rappresenta. l'umiltà di mettersi nello stesso partito della Binetti -come extrema ratio- aumenta la mia stima.

*forse l'Italia non è una nazione ma una convenzione geografica unita dalla RAI prima e disfatta dalla TV commerciale poi, senza neanche bisogno di metter bombe nelle stazioni o sui treni.
ma non sarà la coalizione di artigiani della TV panzana, quasi analfabeti onorevoli padani che grondano saliva e forfora, ex fascisti e fascisti indefessi, preti e omofobi, taxisti che difendono privilegi e commercianti che invitano a complicità nella frode a migliorare il nostro spazio in Europa.

FrontePadano

vorrei ricordare che i ''quasi analfabeti'' onorevoli Padani sono tutti laureati,e che il tasso di analfabetismo del paese e' molto piu' alto al Sud

climax4nemesis

@asobi: Sarebbe interessante sapere cosa tu intendi per stato di diritto. Comunque le tue argomentazioni sanno molto di dejà Vù.Do you remember Pilitteri? La deriva giacobina ci voleva da allora. Andava bene anche sanculotta.Bye.

Alba Parietti

Ahimè, il buon Tonino ha già fatto marcia indietro sull'estensione di tutti i diritti alle coppie di fatto: ora parla di un "riconoscimento di diritti e doveri per le coppie di fatto". Probabilmente spaventato dalle reazioni lasciate sul suo blog, aggiungo io.
Aspettiamo fiduciosi il 10 marzo le liste elettorali per decidere dove far cascare la matita.

climax4nemesis

Hei FrontePadano, con la Padania libera avrò speranza di trasferirmi là e sposarmi (magari con un uomo) con il rito druidico? Slàn.

Devil May Care

Non ti dirò cosa votare perchè credo sia più giusto che ognuno arrivi alle proprie conclusioni e perchè credo che da persona intelligente, quale sembri essere, qualunque scelta farai sarà quella giusta.
Ti potrei dire cosa farò io. Ma questo lascerebbe (giustamente) il tempo che trova.
Percio ti saluto dicendoti che ti ho aggiunto tra i link all'interno del mio blog e minacciandoti con un "passerò ancora di qui" per leggere di più. ^^
A presto.
DMC

ps. Comunque mi piace l'idea di questo post di discussione.

Disorder

Boh, io al momento potrei non votare, votare nullo, o buttare il voto nel PS (che dubito supererà i vari sbarramenti, ma che almeno il "minimo sindacale" di cui altri parlano sopra lo supera, a differenza del Pd, di cui la Binetti ricordo aver SCRITTO IL MANIFESTO DEI VALORI, a differenza della Bonino).

Detto ciò, PRETENDO altri interventi di "Fronte Padano": è esilarante, soprattutto se penso che potrebbe non essere un fake ma uno che in questi commenti crede davvero di non suscitare l'ilarità generale.

Disorder

Mammamia che commento in italiano terrificante ho scritto, tra abuso di parentetiche, triple negazioni e ripetizioni. Sono pronto per scrivere un testo per la Tatangelo.

Yoshi

vi prego solo di una cosa: NON VOTATE QUEI PERECOTTARI DEL PS! Non sanno più dove sbattere la testa a causa del vuoto pnematico delle loro idee, che si possono riassumere nella formuletta vuota "identità socialista identità socialista identità socialista". grazie ai radicali hanno scoperto che uno zero virgola si può raccattare facendo i laicisti cattivi, ma è tutta fuffa. è tutta fuffa

Monsieur Poltron

Disorder: finalmente, almeno (forse!) non sono più il solo a votare PS (sempre che ci presenteremo)

Yoshi: mi stai dando del peracottaro? :D

Augie: premesso che io non voto solo sulle questioni dei diritti civili, mi spieghi quella frase a chiusura del tuo ultimo intervento?
Perché, in tutta franchezza, non l'ho capita.

aelred

personalmente sono stato tentato per un attimo dal votare Pd - che pure aborro - quando hanno imbarcato i Radicali e hanno annunciato Veronesi. Il mio però sarebbe stato solo un voto in funzione anti-Berlusconi.

Poi, però, ho ragionato con più calma e ho sentito Veltroni spiegare che non esiste l'ingerenza della Chiesa e che il Pd è la casa comune di tutti. Ho letto l'intervista di La Torre al Corriere e ho seguito l'enfasi sull'incontro dei cattolici del Pd, cui non hanno partecipato - guarda caso - Rosy Bindi e Franco Monaco, gli ultimi giapponesi "cattolici adulti". Il colpo di grazia lo ha dato la candidatura di Marianna Madia, raccomandata di ferro spacciata per giovane ricercatrice ed economista, la quale per di più dichiara candidamente di "non capire molto di politica". Wow.

Non mi asterrò, comunque. credo che voterò per il Partito socialista. Sogno anche in Italia un partito di sinistra (non di centro come il Pd) moderno, riformista, laico.
E l'unica cosa che gli assomigli - non foss'altro perché fa parte del Pse - è il Ps.
quindi il mio voto andrà a Boselli.
Sarà una mera testimonianza? Avrò testimoniato che Veltroni e il veltronismo sono indigesti e indigeribili

stefano

Concordo completamente con te, aelred. Incluso la breve tentazione, che mi è già passata. (Poi ho anche pensato: be', i radicali hanno il posto assicurato, indipendentemente dai voti che prenderà il PD, allora perché devo votarlo proprio io? No, thanks).

augie

Mhh… La prospettiva che il PD possa vincere le elezioni sembra atterrire più d’uno di quanti hanno voluto commentare il post di Stefano… Mi sento di poterli rassicurare: Berlusconi, con ogni probabilità, vincerà le elezioni con un ampio scarto e potrà contare in Parlamento di un’ampia (alla camera ampissima) maggioranza. Si stia quindi tranquilli: la terrificantemente clericale età veltroniana non pare essere alle porte. Dopo il 13 aprile quindi, scampato questo atroce rischio, avremo tutto il tempo (ne avremo proprio ad abundantiam…) di dilettarci e reciprocamente edificarci immaginando un libertario e socialistico futuro (sfortunatamente non prossimissimo) in cui godremo gioiosamente di tutte le libertà civili possibili e anche di quelle impossibili.

Sperando di aver contribuito a rasserenare il clima, voglio rispondere a Monsieur Poltron, che dice di non aver capito la frase con cui chiudevo il mio ultimo commento. Volevo semplicemente esprimere il seguente dubbio. Si accusa il PD di non volere (più) tante belle cose che ci sono molto care: riconoscimento delle coppie di fatto, testamento biologico… Forse però il PD non le vuole più (così tanto) perché queste cose non sono poi così tanto volute “nella società”, qualsiasi cosa questa frase significhi. Forse, per esempio, il PD non dice di volere (tanto) le coppie di fatto perché si è accorto (magari sbaglia, per carità) che le coppie di fatto non hanno poi così tanta voglia di essere riconosciute pubblicamente come coppie di fatto. Io non accuso nessuno, naturalmente (e ci mancherebbe altro!), ma se mi chiedo per esempio quante coppie gay che conosco vorrebbero davvero sposarsi non me ne viene in mente nessuna. Io vivo in provincia, e non ho poi questo gran giro di conoscenze, e non pretendo certo avere ben presente in mente “che cosa oggettivamente vogliono le coppie di fatto”; parla di una sensazione, di un dubbio, di un’impressione… Però forse il matrimonio gay non c’è anche per questo, e cioè perché, banalmente, non ci sono tanti gay che vorrebbero davvero sposarsi. Questo non per scusare la Binetti, che detesto sinceramente, e, lo ripeto ancora, non per accusare nessuno, ma solo per capire.

Infine, sul PS. Parrebbe che oramai le sorti della laicità in Italia dipendano dalla sopravvivenza del PS di Boselli. Io generalmente tendo ad essere pessimista, ma, dio santo, non sono così pessimista… Che se infatti le sorti della laicità dipendessero da questo sarebbero senz’altro sorti segnate.
Mi ha fatto comunque riflettere questa recente ossessione del “salvare il socialismo in Italia”. Lasciamo pur da parte il fatto che diversi di questi che ora sentono quest’improvvisa necessità di avere anche in Italia un “partito socialista europeo” sono spessi gli stessi che di un Blair, per esempio, hanno detto e scritto in passato peste e corna, razza di guerrafondaio cripto-thatcherista e ora pure neo-papista che non si è dimostrato altro… .Ah, ma sì, a guardarli bene questi socialisti europei hanno anche loro le loro pecche, per fortuna però c’è Zapatero, san Zapatero, oramai per alcuni la politica non è che questo ripetuto mantra: Zapatero, Zapatero, Zapatero…
C’è però, sfortunatamente, un fatto da considerare, ed è il fatto che l’Italia è stato un paese un po’ particolare anche rispetto alla “tradizione del socialismo europeo”: quella storia lì, infatti, quella tradizione lì, qui non c’è mai stata. Il socialismo, in Italia, è stato un’altra cosa. Anche a me dispiace, ma le cose sono andate così, facciamocene una ragione, mettiamoci il cuore in pace e andiamo avanti. Ma no, è troppo dura partire dal dover accettare che l’Italia ha anche una storia di merda oltre che un presente di merda, e allora rilanciamo e usciamo dall’angolo in cui siamo finiti puntando sulla “rinascita” in Italia del “socialismo europeo”, e aspettiamo che anche da noi arrivi un Zapatero a salvarci, chissà, magari arriva, perché no, a volte i miracoli succedono…

paolo rumi

a proposito di Veltroni, Zapatero, libertà civili vi segnalo questo post di un interessante blog che de vez en cuando mi consola del fatto di non vivere in Spagna
rottasudovest.blog.lastampa.it/rotta_a_sud_ovest/2008/03/zapatero-ha-fat.html

paolo rumi

augie caro, Zapatero era più avanti della Spagna, e ha "aperto" al matrimonio (insieme a decine di altre cose) quando i gay spagnoli erano ben poco disposti a dargli retta e seguirlo.
ne ha fatto parte viva della società, appellandosi al progressismo della società spagnola, individuando i tasti da toccare.

e la società italiana sarà pure ritardata e marcia nel profondo, come dici.
ma il rumoroso silenzio del PD su questi temi offende. se i miei amici gay non se la sentono di votare Veltroni perché lo spauracchio di Berlusconi su loro non funziona, non insisto.

il tuo "ragionevolismo" rischia di sconfinare in un autocontenimento paesano e masochista, e confermare il "non voler dar nell'occhio" che ha reso i finocchi fino ad oggi invisibili.
o peggio, insignificanti.

aelred

augie, certe volte mi sorprendi.
ma forse c'entra il tuo essere emiliano e una sorta di realpolitik che vi contraddistingue.

innanzitutto, la storia del socialismo italiano non è "una merda". temo che tu confonda il craxismo con il socialismo. ti ricordo che il benessere italiano e quel poco di diritti civili che abbiamo ottenuto (dalla fine delle case chiuse al diritto di famiglia, ai diritti dei lavoratori) si devono alla prima stagione del centrosinistra negli anni Sessanta. e lì con la Dc non c'era il Pci, ma il Psi di Nenni e poi di Lombardo.
certo, poi venne Craxi, ma il partito socialista non è solo Craxi

quanto ai diritti e alle coppie gay. Io ne conosco un bel po' di coppie, anche se concordo con te che forse siamo troppo pochi e in troppi ancora disinteressati
però un partito che gioca così pericolosamente al ribasso non farà fare mai progressi al paese né ai suoi elettori.
I socialisti spagnoli - e qui devo correggere in parte Paolo Rumi - per anni hanno lottato in Parlamento per una legge sulle coppie di fatto che il Pp puntualmente bloccava; mentre il movimento ha sempre chiesto la piena uguaglianza, mentre da noi ci sforzavamo di mediare sui Pacs

e comunque, come dice il mio fidanzato, non ne posso più di votare Hindenburg per paura di Hitler. Sono 15 anni che va avanti così

augie

@Aelred e Paolo, una puntualizzazione. Il motivo per cui voterò PD non è l’anti-berlusconismo: voterò per il PD per i motivi che ho espresso nel mio primo commento a questo post, e cioè, riassumendo: 1. per aver messo al centro del proprio programma il tema della crescita (della produzione di ricchezza) e 2. per aver deciso di andare alle elezioni senza la zavorra della sinistra estrema (scelta, questa, che ha reso possibile il punto 1). Ci sono moltissime buone ragioni per essere anti-berlusconiani, ma proprio tante, ma se, per dire, il PD avesse deciso di ripresentarsi alle elezioni con la coalizione-caravanserraglio che si presentò nel 2006 mi guarderei bene dal votarli; ho infatti maturato la convinzione di una totale inabilità al governo della sinistra estrema e non voterei mai una coalizione di cui questa faccia parte. Sono anti-berlusconiano, quindi, ma, come dire, con giudizio. L’”argomento” Berlusconi l’ho tirato fuori non come spauracchio ma, anzi, per rassicurare quanti appaiono oltremodo angosciati dalla possibilità che il PD vinca le elezioni: non si preoccupino troppo, mi sento di poter dire loro: le elezioni le vincerà con ogni probabilità Berlusconi. Possono quindi continuare a dormire sonni tranquilli.
Non ho poi detto che la storia del socialismo italiano è una storia “di merda”; se vogliamo continuare a usare quest’espressione che mi è un po’ sfuggita dalle dita e che non vorrei usare più; la nostra “merda”, la nostra tragedia nazionale, è anzi stata la debolezza e la minorità di quella storia, il fatto cioè che, differentemente dagli altri paesi europei, la sinistra in Italia è stata egemonizzata da una forza non riformista e non democratica (per dirla un po’ in soldoni), e questo ha causato guasti e arretratezze dai quali chissà quando ci risolleveremo… Ad ogni modo è andata così, e inoltre gli eredi della tradizione socialista hanno avuto la colpa storica di mandare in vacca ciò che i “padri nobili” avevano tramandato loro, e ora per me il PS non è un’opzione possibile perché quella tradizione lì in Italia è cosa morta, e non sarà certo il mettersi in fila indiana dietro a Boselli in nome dei diritti civili a farla risorgere. Però, anche qui, posso sbagliarmi, e magari sotto le ceneri presenti cova un fuoco che presto riprenderà a divampare riaprendo a quella tradizione una prospettiva. Come sempre, sono disposto a rivedere le mie idee sulla base di ciò che c’è e di ciò che accade nella realtà.
Sulla questione dei diritti civili. Dopo le sconfitte nel referendum sulla legge 40 e in parlamento sui DICO, che per me sono state sconfitte non solo “politiche” ma anche proprio sconfitte culturali e sociali, sconfitte cioè che hanno messo a nudo la debolezza e la minorità delle nostre convinzioni nella famosa “società civile”, mi sono convinto che il “progresso” relativamente a certe questioni lo si potrà fare soltanto attraverso un paziente, inesausto lavoro di, come dire, dialogo-persuasione-incontro su ciò che affermiamo essere i nostri “principi” con altri che, pur lontani da noi, potranno, forse, trovare con noi un punto d’incontro. Il PD è, per me, questo contesto di mediazione. Se vogliamo il testamento biologico, insomma, dovremo arrivare a persuadere anche la Binetti… E’ dura, me ne rendo conto. Ma l’altra strada, l’arrocamento minoritario, l’abbiamo già provata e, semplicemente, non porta da nessuna parte. Anche qui, ripeto, posso sbagliarmi e, se qualcuno ha buoni argomenti per convincermi che non è così, sono dispostissimo a farli miei.
Su questo un’ultima cosa (porta pazienza, Stefano!). E’ naturalmente lecito avversare e criticare questa prospettiva, ma alcuni, in certi sottoboschi di pseudo-militante estremismo della blogsfera, si sono lasciati scompostamente andare ad eccessi di demonizzazione e criminalizzazione assolutamente sconcertanti; in un post di un blogger che si è particolarmente distinto per cretinistica faziosità si sono potuto leggere frasi tipo “puoi militare nel pd solo in due casi: o sei fesso o sei delinquente”… Che razza di asino. Se sono questi i “compagni di strada” della battaglia per i diritti civili forse è quasi meglio stare con la Binetti.

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