Malvino richiama la nostra attenzione su un'intervista che Daniele Gesù Capezzone ha rilasciato ieri a Libero e che altrimenti mi sarebbe sfuggita. Me la sono letta con tutta l'attenzione e, lo ammetto, con tutta l'ammirazione dovuta alla genialità con cui l'ex segretario di Radicali Italiani ha costruito il suo personaggio. In questo senso, va detto, l'allievo supererà anche il maestro. Dal punto di vista politico, non mi resta che fare una facile previsione: prossimamente Capezzone entrerà in Forza Italia. E' solo questione di saper pazientare. "Ho partecipato con grande piacere a Gubbio, alla scuola di formazione politica di FI. Sento spesso Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto, che ha avuto la gentilezza di venire alla nostra manifestazione di sabato scorso sulle pensioni, cui hanno partecipato anche i giovani di FI e i circoli di Marcello Dell'Utri". Tanta gentilezza, da parte dei chierici di Forza Italia, è scontata: hanno bisogno della foglia di fico liberale (ovvero: vagamente liberista, ma non libertaria, Dio ce ne guardi bene, perché loro non sono laicisti) e il buon Daniele riapre il suo credito nei confronti del liberalismo del Caimano. Del resto non mi stupisco più di tanto: Capezzone non fa che tornare a casa, dopo aver ingoiato, obtorto collo, la svolta rosapugnistica imposta da Pannella. Capezzone è istintivamente "di destra", è vero - e mi perdoni chi ritiene che queste distinzioni non hanno più senso, ma è curioso che quando si è trattato di prendere a modello leader stranieri o di appoggiarli in occasione di recenti consultazioni elettorali, lui si è sempre espresso a favore dei leader di destra: David Cameron nel Regno Unito - eppure Cameron altro non è che fuffa ben confezionata -, José Aznar in Spagna (di cui continua a lodare le privatizzazioni), Nicolas Sarkozy in Francia. Chissà perché è sempre la sinistra che deve prendere a modello i politici di destra all'estero e non si consiglia mai alla destra di prendere a modello qualche leader di sinistra. Basterebbe un po' di onestà, per esempio, per riconoscere che tutte le battaglie riguardanti le libertà civili sono state fatte dalle sinistre europee - sinistre socialiste e liberali, non comuniste - e che soltanto dopo le destre le hanno seguite a ruota. Si pensi alle unioni tra persone dello stesso sesso: Blair in Gran Bretagna (mica la Thatcher, che anzi - benché adorata, immagino, da Capezzone - aveva introdotto la clause 28), Zapatero in Spagna (e non Aznar, nonostante la bufala, continuamente propalata dallo stesso Capezzone, secondo la quale lui avrebbe introdotto i pacs in Spagna), Schroeder in Germania (e non Kohl prima di lui o la Merkel dopo). Per non parlare di Sarkozy, che all'epoca dell'introduzione dei Pacs in Francia era contrario, malgrado oggi si sia ridotto a più miti consigli. Essere di destra, sui diritti civili, significa essere - tecnicamente - dei "ritardati", sia detto senza offesa. Onestà vorrebbe che ora Capezzone dicesse chiaro e tondo che aveva ragione Della Vedova. Perché, a conti fatti, il suo network non fa che riproporre ciò che già proponeva Della Vedova, il quale non aveva seguito Pannella nell'avventura della RnP perché per lui preminente era la questione economica, dalla quale a cascata - forse - sarebbero discesi anche i diritti civili. Un ragionamento quasi "marxista", a voler ben vedere.
Ma al di là di questo aspetto, l'intervista di Libero mi offre altri spunti per divertirmi. Per esempio, quando la giornalista gli chiede: "Ha mai avuto una relazione omosessuale", Capezzone si trincera dietro un: "Le mie relazioni sono affar mio. Con chi io vada a cena stasera o domani sera, non credo che interessi ai lettori di Libero". Questo è vero e non è vero allo stesso tempo. Se volessi limitarmi a fare una battuta, direi che invece ai lettori che Libero si coltiva probabilmente interessa molto, visto il livore con cui alcuni giornalisti di questa testata si scatenano contro tutto ciò che è gay. Ma, scherzi a parte, io trovo sommamente esilarante la risposta di Capezzone perché in primo luogo arriva dopo avere risposto, senza battere ciglio, ad altre undici (11!) domande riguardanti: il grande amore della sua vita, la prima cotta, le sue storie importanti (passate, presenti e future), la sua donna ideale (incluso l'aspetto estetico), la valletta di Markette e Alessia Marcuzzi. Ora, se la sua vita privata non interessa ai lettori di Libero, non dovrebbe interessarli nemmeno quando lui parla di donne e di amori e se è davvero questo ciò che pensa, avrebbe dovuto bloccare la giornalista subito dopo la prima domanda. E invece, guarda un po', la vita privata dell'uomo politico non interessa i lettori di un giornale (di destra) solo quando si parla di omosessualità. Onestamente, a me non importa un tubo - tanto per dirne una - che Alessia Marcuzzi sia la donna ideale per Capezzone. In secondo luogo, se nessun personaggio pubblico ha l'obbligo di parlare del proprio orientamento affettivo, allora il principio dovrebbe valere sempre e non soltanto quando questo orientamento affettivo potrebbe rivolgersi alle persone dello stesso sesso. In questa risposta, Daniele Capezzone non si distingue dalla media dei personaggi pubblici italiani, dimostrando di essere mediamente cattolico, mediamente gesuitico, mediamente ipocrita. A nessun eterosessuale, infatti, verrebbe mai in mente di replicare che la sua vita relazionale riguarda solo il perimetro della sua camera da letto, soprattutto se riveste un ruolo pubblico, ma al contrario è sua cura esibire la sua eterosessualità in ogni occasione: il Caimano è, al riguardo, il modello insuperato.
tristesa
Posted by: Yoshi | 01/10/2007 at 21:34
Insomma, di tutte le cazzate che ha sparato, poi blinda nella riservatezza l'unico dato della sua vita privata che davvero poteva servire a qualcosa.
Sbaglio, o la conquista di diritti civili in altri paesi è avvenuta anche grazie alla visibilità portata dal coming out di personaggi pubblici, soprattutto di politici?
Mi domando cosa abbiamo fatto di male per meritarci questa gente.
Posted by: totentanz | 01/10/2007 at 22:07
sono nella sala pc dell'università (Cattolica), e dietro di me commentano Libero. Riporto il più educato dei commenti "Ma non era bisessuale? Lo sanno tutti! Se lo prende nel culo se cerca voti a destra". E, scusandomi per la metafora che non ho scelto io, glielo auguro di tutto cuore (non credo sia quel gran genio politico)
Posted by: nomedelblog | 02/10/2007 at 10:42
Definire Cameron "fuffa ben confezionata" e' ancora fargli un complimento. Figuriamoci, del resto, se pur restando a destra poteva permettersi di ammirare Portillo...
Posted by: Eugenio | 02/10/2007 at 16:55
Cadavrexquis: "Basterebbe un po' di onestà, per esempio, per riconoscere che tutte le battaglie riguardanti le libertà civili sono state fatte dalle sinistre europee - sinistre socialiste e liberali, non comuniste - e che soltanto dopo le destre le hanno seguite a ruota."
Ti sei redento!
Ammazziamo il vitello grasso (metaforicamente parlando, visto che sei vegetariano).
Ma, pur avendo una pessima opinione sia di Pannella sia di Capezzone, c'è una grande differenza tra i due: Pannella, in qualche modo, si è fatto da sé, nel bene e nel male; Capezzone, politicamente parlando, finora è stato solo un mantenuto.
Senza il suo protettore scomparirà.
Totentanz: "Mi domando cosa abbiamo fatto di male per meritarci questa gente."
Se non li si vota, non gli si dà retta e non li si segue, e li si riconosce per quel che sono, cioè delle presuntuose, opportuniste nullità, non c'è niente di cui rimproverarsi.
Posted by: Monsieur Poltron | 02/10/2007 at 19:00
"Happy Days è una roba pazzesca: nasce nel `50 e si stratifica per una serie di generazioni. Io l`ho scoperto fine
`70 inizio`80, quando era già alla quarta replica»
Oh porcX, ma questo non ha neanche capito che happy days è una serie degli anni '70 ambientata negli anni '50!
:-)
Posted by: Sgembo | 02/10/2007 at 22:16
Sgembo: ho pensato la stessa cosa :D
Posted by: stefano | 03/10/2007 at 00:49
allora... da quando capisco di politica ò sempre avuto un debole per i radicali, (senza mai votarli per il loro ultraliberismo e ultrafiloamericanismo, sia detto senza supponenza), per pannella ovviamente e poi arriva capezzò e io me lo gusto ogni volta che posso ridendo come un matto apprezzandone l'incisiva ribollente ironia. è di dx? che vetusta novità... si andrà con FI e cazzi suoi alla fine. è che al congresso in cui è stato riconfermato segretario poco prima delle elezioni non se lè sentita di saltare da un treno in corsa.
ps-ma lo sapete che bondi à pubblicato un libretto di poesie? mamma mia...
Posted by: mat | 03/10/2007 at 09:05
quel pirla tempo addietro aveva dichiarato apertamente di avere avute esperienze omosessuali nella sua vita (o in un periodo della sua vita?).
Posted by: crashedheaven | 03/10/2007 at 12:11
Non l'aveva dichiarato esplicitamente, ma aveva lasciato intendere, come credo alluda anche qui, dove nasconde la mano che ha tirato il sasso ("bisogna aver una mente aperta" etc. etc.), parlando di amici e amiche, in modo generico ma sufficientemente ambiguo. L'intervista era stata fatta, se non erro, per gay.tv e doveva essere stata ripresa da "Pride". Comunque una dichiarazione univoca, no, non c'è mai stata.
Posted by: stefano | 03/10/2007 at 12:36
...vive con i genitori a trentacinque anni??!
Posted by: Nihil | 03/10/2007 at 13:55
Nihil: "...vive con i genitori a trentacinque anni??!"
Della serie "decidere".
:D
Posted by: Monsieur Poltron | 04/10/2007 at 01:10
così parlò la velata: «Credo a una cosa che ha detto lo scrittore Jorge Luis Borges: bisogna avere una mente ospitale. Ho avuto rapporti di amicizia e oltre con ragazze e ragazzi». Così Daniele Capezzone, segretario dei Radicali italiani e presidente della Commissione attività produttive della Camera dei deputati, si confessa al settimanale Eva Tremila.
25 ottobre 2006
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/10_Ottobre/25/capezzone.shtml
Posted by: d. | 05/10/2007 at 18:04