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23/10/2007

Comments

Monsieur Poltron

Lo scorso anno mi sentivo talmente infelice che decisi di fare una cosa assurda per me, che sono sempre stato negato per gli sport ed avevo il terrore dell'acqua: prendere lezioni di nuoto. Ovviamente non sono un buon nuotatore, ma il semplice fatto di trovarsi in acqua, di muoversi con sufficiente agilità e di trovarmi in un elemento che mi sorreggeva pur senza essere solido è stato per me una sensazione talmente esaltante che al ritorno dalla lezione ero in preda ad una specie di euforia.

Per la mia esperienza, quindi, direi che la cosa migliore è il semplice SENTIRE di avere un corpo.

rosalux

Non so se a te è piaciuto brokeback mountains, a me sì, e mi hai ricordato la scena (secondo me molto efficace) del loro primo rapporto sessuale, che è esattamente quello che descrivi tu: una specie di precipizio, di tuffo nell'acqua gelata.

Invece mi lascia perplessa questo:

"Forse, il modo migliore di abitare nel proprio corpo è ignorare di averne uno."

Hai ragione se si parla di osservazione esterna. La "pratica" dell'osservazione dall'interno, osservazione neutrale e non ossessiva delle sensazioni, buone o cattive, della propriocezione, del rapporto di se' con lo spazio, è una avventura straordinaria di "recupero" di se'.

grammancino

Come non riconoscersi in quello che scrivi? La palestra, il malessere del proprio corpo, il sesso come arma di difesa, il rifiuto dell'altro in nome della propria integrità, etc. Io ho sempre percepito il mio corpo come un corpo estraneo, un ostacolo a me stesso, non alla mia sessualità. Non riesco a ignorare il mio corpo, perché gli altri non fanno altro che ricordare che quell'involucro sono io e forse non altro.

caino

è bellissimo questo post, mi ha fatto pensare che dovrei scriverne uno anche io.
il mio rapporto con il corpo è di un tipo condiviso da molte persone, ma che tuttavia non è augurabile e degno di essere perseguito.
credo sempre che la mente si sfoghi principalmente sul nostro corpo, lo utilizzi per scaricare a terra, come una massa, una pura zavorra.

Uyulala

Ricordo la mia adolescenza per difficoltà e rigidità molto simili alle tue. Sono etero, ma a causa di un'educazione molto rigida comunque il sesso era per me precluso "fino al matrimonio".
Avevo un amico, di cui ero segretamente innamorata. Un pomeriggio rientravamo da un'attività extrascolastica e lui, chiacchierando, mi prese a braccetto. Mi ritrovai a provare un calore intensissimo che mi partì dalla radice dei capelli e mi scese a colata di lava lungo tutto il mio corpo. Ne fui terrorizzata e chiesi al mio amico di sciogliere quel contatto.
Ci misi molti, molti anni prima di riuscire a "sentire" quel corpo che allontanai tanto violentemente dalle percezioni in una sera di tanti anni fa, quando avevo 15 anni...

tato

oh, io ho un ottimo rapporto col mio corpo, peccato che così pochi altri abbiamo un altrettanto buon rapporto col mio corpo!!!

stefano

@ monsieur poltron: il nuoto, effettivamente, ha anche su di me questo potere euforizzante. Ma lo ha anche l'andare in bicicletta. Cose che ci fanno entrare in sintonia con il corpo in movimento, sottraendolo a un'osservazione "esterna"

@ rosalux: hai colto esattamente il punto. Ovviamente il mio "ignorare di avere un corpo" si riferiva allo sguardo esterno, quello che "reifica" il proprio corpo e lo rende quasi un ingombro. Su Brokeback Mountain avevo scritto qualcosa: non mi era piaciuto moltissimo. Comunque non mi era piaciuto quanto mi sarei aspettato dal lancio pubblicitario estremamente entusiasta.

@ caino, grammancino, uyulala: sono sorpreso (piacevolmente), perché pensavo che questa cosa che ho scritto non avrebbe incontrato molte "consonanze". In realtà non è completa, ma c'è un seguito che ancora devo riuscire a formulare. (Già qui mi era parso di essere stato troppo opaco rispetto a quel che volevo dire)

@ tato: beato te! Non ti resta che convincere gli altri :)

andrea

Sarò anche ripetitivo,ma non posso non rifarti i complimenti!
Le cose che hai scritto riguardo le sensazioni che si provano a quell'età e al rapporto col proprio corpo le ho provate e a causa anche magari della mia giovinezza non le ho ancora superate!
Ho capito che da ora in poi se voglio scoprire e leggere chiaramente un po' più il mio modo di essere,dovrò passare più spesso per questo blog!

rosalux

Ci sono tre scene di quel film che sono parecchio belle: una è quella del primo rapporto, l'altra è quella del reincontro, la terza è quando entrano in scena i genitori di Jake Gyllenhaal. Ho trovato molto significativo il deperimento progressivo delle due mogli, e la descrizione della scia di dolore inutile che lascia lo stigma di un comportamento innocente. E a dirla tutta, Jake Gyllenhaal mi piace oltremisura :-)

stefano

@ andrea: grazie, ma aspetta a dirlo, perché non si sa mai :) !

aelred

Bellissimo post stefano.
in un senso diverso anche il mio rapporto con il mio corpo è stato legato a doppio filo con al rapporto con il mio orientamento sessuale e la conoscenza di me stesso.
quando ho cominciato a comprendermi e amarmi, ho cominciato anche a ricostruire il mio corpo. ma non ho ancora finito :)

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