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22/09/2007

Comments

tato

Spesso questo "fuori sincrono" che impedisce la nascita di una relazione è anche alla base della sua fine: volevo cose che lui non voleva ancora, voleva cose che io non volevo più.

stefano

E' vero. Non ci avevo pensato, forse perché trovandomi nella situazione opposta, su quella mi ero concentrato...

dj

Sei prolisso e mostri di essere mentalmente contorto; se queste contorsioni mentali assolutamente inutili non ti impediscono di fare alla fine quello che vuoi dove è il problema? Forse gli scalini sono il problema, ma allora non li fare così risolvi senza tante spirali.

stefano

I tuoi commenti sono sempre illuminanti, dj.
Illuminanti su di te, intendo dire.

ssynth

se tremendo...e io come te mi faccio fregare dalla gentilezza oltre che dalla bonaggine naturalmente.

tato

io invece sono ammirato dall'elegante perfidia di stefano, anche se commenti privi di una qualsiasi rilevanza come quelli di dj andrebbero, secondo me, semplicemente ignorati e forse financo cancellati

luca

Qualcosa ho imparato: non soltanto non basta che ci sia desiderio tra due persone, ma nemmeno basta che esistano attrazione - persino sul piano mentale -, concordia e piacere di stare insieme, affinché tra loro possa svilupparsi una relazione. Occorre molto di più: come minimo occorre che entrambi vogliano la stessa cosa e la vogliano nello stesso momento. A volte, infatti, ci sarebbero pure i requisiti fondamentali indispensabili, ma le due parti vivono in due fasi temporali diverse e non sovrapponibili. Basterebbe che una delle due fosse un po' più in là o un po' più in qua perché i loro "destini" potessero annodarsi insieme. E questa dislocazione temporale fa sì che uno dei due non voglia (o non possa) impegnarsi.
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È un problema vecchio quanto la nostra scoperta di essere vulnerabili. Se proprio devo ricordare, i miei fallimenti affettivi sono sempre stati spiegati da un: "...se ci fossimo incontrati in un altro momento..."

La mia reazione é sempre stata di incredulitá. "Ma *questo* é il nostro momento! Ora!". Non ce n'erano altri. Lo stavamo vivendo.

Io adoro le relazioni dislocate perché sono le uniche capaci di stimolarmi a colmarlo, il dislocamento (generazione del desiderio?). È una condizione necessaria. L'abbandono di questa ricerca stremante da parte del partner mi ha sempre causato una perdita di stima in lui. Al netto del mio orgoglio, credo che tu possa tranquillamente emendare il "(possa)" dalla frase finale che ho quotato.

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