Il consolatore arriva quando meno te lo aspetti. O forse arriva quando te lo aspetti, ma inconsapevolmente, oppure quando è qualcosa in te che lo aspetta ed è tutto teso con imminenza d'attesa, ma non sai che è quella la sua funzione. Lo scambi per qualcos'altro. Sei lì che ti stai facendo i fatti tuoi e lui appare dal nulla. Magari in un pomeriggio apparentemente immobile. D'un tratto ti sembra che la tua vita stia cambiando, ma in realtà non sta cambiando nulla, perché non è quello lo scopo del consolatore. Solo con il tempo saprai a che cosa serviva il consolatore: lenire con un po' di balsamo i tuoi punti dolenti, farti sentire ancora vivo e desiderato, dirti che tutto andrà bene quando tu pensi che le cose stiano andando per il verso storto, traghettarti al di là di un temporaneo periodo di crisi che tu, nel tuo smarrimento, scambi per catastrofe. E quando passa la crisi che cosa fa il consolatore? Chi è lui per te? Forse non è nessuno. Non è certo un messaggero del cielo. Non è nemmeno una delle sorelle della misericordia di cui cantava il buon vecchio e triste Leonard Cohen. Il consolatore è solo un uomo come tutti gli altri. E' entrato in bilico nella tua vita, ma è entrato nel momento giusto. Quello in cui la porta era socchiusa, uno spiraglio era aperto e bastava un alito di vento a spingerlo dentro. Se fosse passato un altro giorno, magari quello in cui avevi riso tutto il tempo, non ti saresti nemmeno accorto che era lì e che ti guardava. Più malinconico lui di te, non avrebbe trovato lo spazio per rispondere, con la sua voce flebile, al tuo "Entra pure". Del consolatore, soprattutto, non si parla. Non si parla con nessuno. Il consolatore resta in ombra: gli altri non sanno che lui c'è. La sua azione deve avvenire in silenzio affinché lo si possa cancellare quando di lui non c'è più bisogno. Ma chi consola il consolatore? Quando poi cala la notte e il consolatore si aggira nel bosco buio, solo con una torcia in mano perché in tutta quell'oscurità non distingue più nulla, nemmeno la più piccola foglia, se non a sprazzi e con intermittenza. Chi consola il consolatore che ostinato continua a camminare in cerca di una radura? Chi consola il consolatore?