Tutto sommato, ci sono fenomeni che mi tranquillizzano. Quando vedo la protervia con cui la chiesa cattolica vorrebbe mettere il cilicio alle libertà individuali penso all'evoluzione di persone come Irene Pivetti. Se una come lei, che anni fa indossava abiti da educanda e portava al collo la croce di Vandea, ora si fa ritrarre con mises sado-maso, dopo aver condotto un programma televisivo con Platinette, e diventa la paladina di quel sant'uomo di Lele Mora, allora penso che non tutte le speranze sono perdute. Penso anche che, forse, tutto questo sfoggio di spiritualità e di fede cattolica un tanto al chilo è solo un'operazione di facciata, tanto per spargere fumo e sabbia negli occhi di chi vorrebbe vederci chiaro. Questi non sono più nemmeno cristiani o cattolici: non credono nemmeno loro in quello che dicono. Sono cristianisti e cattolicanti e quando si tratta di scegliere - quando cioè ad andarci di mezzo sono solo loro -, non scelgono di certo il martirio e l'imitazione di Cristo. Ricordo qui la battuta del filosofo Maurizio Ferraris, che nel suo libro Babbo Natale. Gesù adulto osserva maliziosamente che i ricchi bavaresi, dopo aver ascoltato la predica tenuta da Ratzinger a Ratisbona in lode della povertà, non sono certamente corsi a disfarsi delle loro Mercedes e delle loro Audi.
Però c'è un però. Se costoro passano facilmente sopra tutti quegli aspetti che potrebbero dar loro fastidio e intralciare i loro personali interessi - per esempio liberarsi dei beni terreni per donarli ai poveri -, non si comportano allo stesso modo quando finalmente trovano qualcosa che li conferma nei loro pregiudizi. In questo caso la chiesa cattolica, con la sua propaganda battente e a senso unico, li aiuta a odiare meglio e con più metodo. Qualcuno - tanto per fare un esempio - si porta già in seno il serpente velenoso dell'omofobia e, apprese le posizioni della chiesa cattolica sull'omosessualità, è ben lieto di sposarle e farle proprie perché lo aiuteranno a nutrire e a crescere la bestia che ha dentro di sé. Magari per tutto il resto ignora completamente la dottrina ecclesiastica - che si riduce tutt'al più a una pura e semplice patina superficiale - e agisce di testa propria (come per l'altro sarebbe giusto che fosse), ma per quest'unica cosa sceglie di rivestire i suoi pregiudizi con il comodo vestitino, prêt-à-porter, che gli fornisce la chiesa cattolica. Ha così santificato la sua ossessione: la chiesa cattolica l'ha giustificato, la chiesa cattolica gli ha fornito un'arma più raffinata di quelle, più rozze, di cui era comunque già in possesso.
La seconda parte del tuo post mi lascia molto ammirato, E' un esempio lucidissimo di psicologia "nietzschiana", di genealogia della morale, perché davvero l'odio è l'essenza della loro "morale"... Come dice il Nietzsche di 'Aurora': "Osserva i volti dei grandi cristiani! Sono volti di grandi odiatori."
Anche i piccoli cristiani sono odiatori, magari piccoli odiatori, ma odiatori sempre sono.
Per quanto riguarda la prima parte del tuo post invece, che dire... Apprezzo molto lo spirito "positivo" di cui è espressione, ma questi giorni, sinceramente, sono per me giorni molto amari. Io mi sento totalmente sconfitto, perché hanno vinto non solo fuori di me anche dentro di me. Non si farà in Italia ovviamente nessuna legge per regolamentare le coppie di fatto (era quello che la Chiesa voleva, ed è quello che la Chiesa ha ottenuto), ma dopo che per giorni e mesi uno tutti gli stramaledettissimi giorni che, vien quasi da dire, "Dio manda in terra" uno deve sorbirsi le peggiori offese e le peggiori ingurie (siamo tornati all'equazione omosessulità=patologia come argomento "rispettabile" della discussione pubblica!) ci si ritrova storditi e accucciati in un angolo e si pensa: va bene, non chiedo più niente, non voglio più niente, semplicemente potreste smetterla per un po' di disconoscere in maniera così violenta la mia umanità? Giuro che se le fate me ne sto buono qui nascosto e non vi chiedo più nulla...
Posted by: augie | 14/03/2007 at 09:43
Senza stare a guardare i ricchi bavaresi, i ricchi prelati sono un esempio eloquentissimo; per non parlare del fatto che per loro il problema è sempre quello di scegliere tra bene e male, per noialtri troppo spesso si tratta di scegliere tra male e male minore (vedi faccenda Dico)
Ciao
Chiara
Posted by: Chiara | 14/03/2007 at 12:45