Segnalo solo due notizie lette oggi su Repubblica che mi hanno fatto cascare le braccia - per non dire altro:
1. Dal Vaticano sono partiti dei messaggi di protesta all'indirizzo del governo. Per quale motivo? Per il lancio dei volantini dalle finestre del Manifesto mentre sotto passava la "papamobile". Ora io non capisco il collegamento logico. Perché lo stato italiano deve rispondere della protesta messa in scena da un gruppo di giornalisti? La "santa sede" - come titola il laico quotidiano - "si aspettava perlomeno delle scuse ufficiali da parte del governo. In particolare attendeva una telefonata chiarificatrice". Questa è veramente curiosa e, nella sostanza anche se non nella forma, a me è tornato in mente quando i vari regimi islamici esigevano scuse ufficiali da parte del governo danese per via delle famose vignette apparse sullo Jyllands-Posten. Allora si era detto che il governo di uno stato democratico non è tenuto a "scusarsi" per l'operato dei giornalisti, che rispondono personalmente di quello che scrivono. Così funzionano le democrazie. Il principio non vale più per il Vaticano? Lo stato italiano è responsabile delle azioni dei giornalisti del Manifesto? A meno che non si voglia dire che, poiché il Manifesto riceve sovvenzioni statali, allora è lo stato che deve rispondere di quello che fanno i suoi giornalisti... La Repubblica, poi, spiega che gli "ambasciatori" vaticani hanno richiamato l'attenzione del governo sul Concordato, il quale prevede delle norme "relative alla sicurezza del Papa e della gerarchia ecclesiastica". In questo caso, al papa e alle gerarchie ecclesiastiche basta veramente poco per farsela sotto: un mazzo di volantini con una battuta innocente sono già una minaccia? A me non pare che nessuno gli abbia lanciato secchiate di olio bollente. Certo, se si usasse con loro la stessa unità di misura quando intervengono nella vita civile del paese cercando di pilotarne le decisioni democratiche...
2. E' stata proposta una modesta modifica a un articolo della Costituzione italiana, con il quale si dichiarerebbe esplicitamente l'ovvio, cioè che l'italiano è la lingua ufficiale dell'Italia. E' quasi incredibile, ma la proposta non è passata e ha sollevato un vespaio. A parte l'opposizione prevedibile della Lega Nord, che vorrebbe vedere valorizzati i dialetti - e qui non c'è nulla di nuovo -, quello che mi stupisce è la crassa imbecillità di Rifondazione Comunista, ugualmente contraria alla proposta. Qual è la giustificazione? "Una volta che l'italiano viene indicato come l'idioma ufficiale della Costituzione ci vorrà poco a rendere obbligatoria la conoscenza della nostra lingua come requisito per avere la cittadinanza". Io resto esterrefatto, a bocca aperta, senza parole. Lungi dallo scandalizzarmi, a me pare che la conoscenza della lingua italiana sia il requisito minimo perché qualcuno possa chiedere - ed eventualmente ottenere - la cittadinanza italiana. Chi va a vivere all'estero compie una specie di "salto" ed è evidente che deve integrarsi nel paese che lo accoglie. La conoscenza della lingua del paese è veramente la prima cosa che si dovrebbe pretendere da chi vuole diventare cittadino di quel paese. Ma così non la pensano quelli di Rifondazione Comunista: no, loro sono così "multiculturali" da preferire tutte le altre culture purché non siano la nostra, che anzi gli fa anche un po' schifo. Del resto, si sa, noi siamo solo degli stronzi schiavisti e razzisti, comunque colpevoli a priori di qualsiasi nefandezza. Vorremo mica essere così fascisti e imperialisti da imporre a un povero immigrato le sevizie della nostra grammatica? A coronare lo stupidario, una frase di Luciano Violante che rimanda tutto a dopo le feste, quando si potrà "approfondire la questione e costruire un consenso più largo". Ma che cosa c'è da approfondire, che consenso c'è da costruire? A me pare la solita tecnica all'italiana. In sostanza: bisogna soppesare con il bilancino tutte le forze politiche in campo e raggiungere il solito abominevole compromesso ipocrita che scontenterà tutti.
... e soprattutto bisogna fare un gran polverone su questioni minori (per non dire inesistenti e pompate ad arte) perché la fuffa è trasversale e fa comodo a tutti, signora mia.
Posted by: antonella | 14/12/2006 at 10:04
Sono fondamentalmente daccordo con te! Penso che sia ora di indagare sulle ragioni di questo atteggiamento nei confronti dell'immigrazione... secondo me non è quello che dici tu sul fatto che si preferiscono le culture che non siano la nostra... c'è qualcosa di più della cultura etnica! Poi, proprio non trovi un movimento politico che sia fuori dal solito schema del "soppesare con il bilancino tutte le forze politiche in campo e raggiungere il solito abominevole compromesso ipocrita che scontenterà tutti"? E siamo sicuri che questo movimento politico si faccia promotore dei tuoi ideali? E se così non fosse, dato che la cosa ti secca e non poco, cosa proponi per uscire da questo schema? O il tuo è soltanto un lamento più o meno condiviso, ma senza risvolti pratici?
Posted by: consul | 14/12/2006 at 10:23
Mah, a me sembrava di averlo trovato, ma da qualche mese a questa parte si sta dedicando a un lento suicidio.
Posted by: stefano | 14/12/2006 at 11:52
D'accordo con Antonella, il mio commento sulla proposta di legge dell'italiano come lingua ufficiale in Costituzione è: E chi se ne frega?
...non c'è proprio niente di più urgente e concreto di cui dibattere, eh.
Posted by: Disorder | 14/12/2006 at 19:03
Non è un suicidio, ma è l'omicidio.
E l'arma del delitto è un giacinto.
Posted by: Matthäi | 14/12/2006 at 19:30
LOL!
Posted by: stefano | 14/12/2006 at 19:42