Il nazista Ahmadinejad ha esaltato, alla "festa per Gerusalemme", il terrorismo di Hezbollah e ha ribadito che "Israele deve sparire". Non contento, ha aggiunto che "la rabbia dei popoli della regione" si abbatterà su europei e americani, promettendo di proseguire i suoi programmi sul nucleare. In Europa nessuno pensa che quest'uomo sia da prendere davvero sul serio. Forse pensano che parli solo per dare aria ai denti. Anzi, qualcuno - in Francia - dice che l'Iran è un grande popolo con una grande cultura: vero, ma allora questo grande popolo e questa cultura meritano di essere rappresentate da un nazista come Ahmadinejad? Con lui noi italiani preferiamo fare grandi affari e, come le tre scimmiette, non vediamo, non sentiamo e non parliamo: basta vedere qui per capire perché l'Italia non vuole reagire con fermezza a queste minacce, che non sono solo minacce a Israele - e cioè all'unico stato democratico e pluralista di quell'area - ma anche alle nostre democrazie.
Per fortuna che le dichiarazioni deliranti di Ahmadinejad hanno suscitato lo sdegno degli islamici moderati, i quali, disgustati dall'idea che la loro religione venga identificata con questi proclami nazisti, sono scesi a frotte nelle piazze di tutte le capitali dei paesi occidentali per protestare davanti alle ambasciate iraniane e manifestare solidarietà davanti a quelle d'Israele. Comprendiamo benissimo che non l'abbiano fatto in paesi come l'Iran stesso, la Siria o l'Arabia Saudita, perché lì sarebbero stati falciati e caricati dalla polizia. Ma qui l'hanno fatto, e in modo pacifico...
Come? Che cosa mi dite?
Ah...
Non è sceso nessuno in piazza nelle capitali dell'Occidente? Strano... E allora dov'è questo islam moderato di cui si va tanto cianciando? Perché non si fa vivo in queste situazioni? Eppure - solo sei mesi fa - gli estremisti erano scesi in piazza, a Londra e in altre città, alzando cartelli con cui si minacciavano di morte i disegnatori danesi, i cittadini danesi, il governo di Danimarca e gli altri governi dei paesi occidentali... perché ora questo assordante silenzio? Non mi si vorrà far credere che gli estremisti e i fondamentalisti, nell'islam, sono più dei moderati e dei sinceri democratici?
(La notizia delle dichiarazioni di Ahmadinejad l'ho letta sul Corriere della Sera. Sarei quasi curioso di conoscere le contorsioni mentali con cui la notizia è stata riportata - se è stata riportata - dal Manifesto, ma non ho cuore di leggerlo: qualcuno mi dice che cos'hanno scritto, questi che si vantano di "essere sempre dalla parte del torto" - e mai slogan fu più azzeccato?)
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A commento della politica europea nei confronti dell'Iran, mi pare illuminante questa vignetta di un disegnatore americano, che ho trovato su un blog (ma mi venisse un colpo se mi ricordo quale), e che dice più di mille parole:
(Noto che fra i cani che sembrano aver perso ogni senno al solo annusare il profumo dei biscottini "European appeasement" manca l'Italia: mi sembra l'esatta misura del peso che ha il nostro paese nelle questioni internazionali.)
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C'entra e non c'entra con quello che ho appena scritto: secondo un sondaggio, Massimo D'Alema - che ora più che mai mi sembra meriti l'appellativo di "Minimo D'Ulema" - è risultato il ministro preferito dagli italiani.
Ora, io non amo particolarmente Silvio Berlusconi, ma credo che stavolta la spiegazione migliore di questo risultato l'abbia data proprio lui, in modo lapidario:
"Perché alla gente la politica estera interessa pochissimo".
Se io ripenso all'atteggiamento tenuto da D'Alema e alla sua teoria della "equivicinanza", che poi, quando le due parti sono uno stato democratico e un'organizzazione terroristica di matrice islamo-nazista, significa di fatto stare dalla parte dei terroristi, ancora mi ribolle il sangue nelle vene. E penso a che cosa abbiamo perso non avendo una Emma Bonino come ministro degli esteri.
Negli ultimi anni ho partecipato a tante di quelle manifestazioni di piazza per questioni di politica internazionale - da quella per l'entrata in guerra contro l'Iraq a quella per protestare contro le sortite di Ahmadinejad- che non hanno cambiato niente di niente di niente, che mi sono convinta che servirebbe molto altro anche solo per concretizzare lo sdegno.
Intanto il manifesto, che è sì fonte di informazione faziosa ma certamente non stupida né banale (come il Foglio, per intenderci) riporta una notizia illuminante, ovvero che in Iran 200.000 operai sono da mesi senza stipendio, che una crisi forte sta divorando anche la compattezza del governo di Ahmadinejad: da che momdo è mondo sbraitare contro un nemico esterno è direttamente proporzionale alla necessità di sviare l'attenzione dei problemi interni.
Posted by: antonella | 22/10/2006 at 11:59
Sì, dei problemi interni dell'Iran ne hanno parlato anche altri giornali. Personalmente mi auguro che monti l'opposizione interna - e che sia un'opposizione se non "laica" (sarà mai possibile? Mah!), almeno moderata.
Posted by: stefano | 22/10/2006 at 12:50