Se lo stato di salute di una società comprende il suo ottimismo, la sua fiducia nel futuro e quindi nella possibilità di continuare a vivere e prosperare, allora si misura anche dal suo essere più o meno prolifica. In questo caso Berlino è molto ottimista, nonostante tutto quello che se ne dice e nonostante la tendenza incessante degli autoctoni a lamentarsi. Infatti non ho mai visto tanti giovani genitori come in questa città, specialmente in quartieri come Prenzlauer Berg. Ovunque mammine con carrozzina e frugoletto, papini - spesso assai carini - che si portano in groppa il pupo. Qualche sera fa, entrando con loro in un ristorante vegetariano di Kreuzberg, ho proposto scherzando (ma non poi troppo): "Sediamoci lì", indicando un tavolo dove c'era un bel ragazzo biondo. Quello che non avevo notato, però, e che mi hanno fatto notare loro ("vicino alla famigliola?"), è che il bel biondino aveva in braccio un neonato che stava coccolando e, accanto, colei che glielo aveva partorito. Così - ho pensato - a vent'anni o poco più i giovani berlinesi fanno già i figli, mentre da noi i loro coetanei fanno ancora i figli, nel senso cioè che, lungi dall'entrare nell'età adulta, sono sempre figli (e bambini) di mammà e papà. Gli italiani, insomma, mi danno per lo più l'impressione di essere teneri e stupidi come porcellini, adagiati nella bambagia della loro adolescenza prolungata. Società diverse, si dirà. Eppure da più parti si continua a dire che la società tedesca è in crisi, che l'economia attraversa un periodo di grande difficoltà, che è finito il periodo delle vacche grasse, che lo stato non è più generoso come una volta con i suoi sussidi, elargiti in modo abbastanza dissennato, e ha stretto (per fortuna) i cordoni della borsa. Ci si lamenta, insomma, però intanto ci si riproduce allegramente, tradendo così un ottimismo che nega l'apparente pessimismo dichiarato. I berlinesi confermano il famoso adagio napoletano: "chiagni e fotti". E ingravida.
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Ho trovato una cosa in cui l'Italia è "superiore" alla Germania e l'ha superata. Forse ce ne sono altre, ma al momento non mi vengono in mente. L'Italia è però riuscita a darsi una legge antifumo degna di un paese civile - ed è incredibile che a farlo sia stato il tanto vituperato governo Berlusconi. Mi rendo conto della benedizione che è calata sull'Italia (e sono ancora incredulo che questa legge sia, tutto sommato, rispettata e non violata come avviene d'abitudine con ogni legge nel nostro paese) da quando sono qui a Berlino. Infatti è impossibile entrare in un qualsiasi locale pubblico - bar, ristoranti, trombatoi e via discorrendo - senza venire pesantemente affumicati. Non importa quanto sia minuscolo il locale: ci sarà sempre qualcuno pronto ad affermare la propria volontà di renderti irrespirabile l'aria - e magari a incolparti se ti lamenti perché sei un liberticida sfrenato. Qui vengo colto da veri e propri accessi d'ira (che però trattengo o, al massimo, sibilo in italiano) quando entro in un ristorante, mi siedo e, zac!, al tavolo accanto qualche troia o qualche stronzo si accende la sigaretta, rovinando il gusto dei cibi a se stesso (e pazienza!), ma soprattutto a me.
Poi, naturalmente, c'è la farsa delle "rauchfreie Bahnhöfe" - cioè le stazioni senza fumo. Magari sei alla stazione dell'Alexanderplatz, con la volta alta dieci metri e aperta da entrambi i lati e lì sì che è vietato fumare. Ma nel bar di venti metri quadrati, con i soffitti che incombono, invece si può. E intanto ho rimediato - grazie anche al contributo del tempo più che variabile - una sinusite che con una certa regolarità mi spacca il lobo destro della fronte.
Io non so chi abbia inventato il mito del fumatore fascinoso e pieno di "sintomatico mistero", ma è probabile che sia stato qualcuno che non riusciva a smettere o che cercava di dare un alone di seduzione al suo pestilenziale alito e al sapore di posacenere rancido della sua cavità orale.
ma quanto torni a casina? :)
comunque è vero, ormai noi italiani con i locali senza fumo siamo abituati bene
Posted by: Yoshi | 05/09/2006 at 07:25
Torno il 9: l'avevo detto... Ti sei distratto :)
Posted by: stefano | 05/09/2006 at 09:52
Comunque anche nelle stazioni tipo Alexanderplatz c'è un'area del marciapiede del binario riservata ai fumatori (Raucherbereich)...
Posted by: Io | 06/09/2006 at 13:42