I
"Bindi è una lesbica e dunque non idonea a guidare il ministero della politiche per la famiglia": questa l'illuminata e illuminante dichiarazione dell'esponente di Alleanza Nazionale Maurizio Saia, a cui hanno fatto seguito una reprimenda dello stesso Gianfranco Fini, che gli ha dato dell' "imbecille" costringendolo a rivolgere le sue scuse al ministro per la famiglia, e una precisazione dello stesso Saia, secondo la quale "lesbica non è un'offesa". Si è affrettato persino ad aggiungere di avere anche un parente dichiaratamente omosessuale, ricorrendo alla migliore tradizione di tutti gli omofobi che amano la lapidazione senza però prendersi la responsabilità delle pietre che tirano.
Riflettendo su questa vicenda, così esemplare e così italiana, ho voglia di fare qualche considerazione:
1. Il termine "lesbica" è a doppio taglio: benché sia originariamente neutro, può essere facilmente usato anche come un insulto da chi coltivi la pianticella del pregiudizio (be', in Italia è diventato un arbusto bello possente, a dire il vero). Diversamente dagli omosessuali maschi, per i quali è netta la separazione tra un termine corretto politicamente come "gay" e i corrispettivi offensivi, da "culattone" (il prediletto da un altro compagno di partito di Saia, Tremaglia) a "finocchio", passando per "frocio", "checca", "rottinculo" e via insultando. Non sappiamo se Saia l'abbia usato in maniera puramente denotativa o se vi fosse l'intenzione di offendere. Facciamo finta che abbia ragione lui e che non volesse insultare: in dubio pro reo. Tuttavia la sostanza della faccenda non cambia minimamente, perché il "vulnus" non è tanto l'offesa formale, ma il pensiero - è una parola grossa, me ne rendo conto - che vi è alla base, secondo il quale una persona, in quanto omosessuale, non può occuparsi di "famiglia". E' questo il pregiudizio. Sarebbe come dire che tizio, siccome non ha la patente di guida, non può fare il ministro dei trasporti. E inoltre: se Rosy Bindi - che viene tacciata di omosessualità da Saia - non ha alcun titolo per occuparsi di "famiglia", con che diritto i vari porporati che, da celibi e presumibilmente casti, pretendono di discettare e impartire lezioni su sessualità, procreazione, famiglia e vita affettiva?
2. Il fatto che Fini abbia ripreso Saia dandogli dell'imbecille gli fa onore, ma non più di tanto. E' assolutamente inutile, perché va a colpire l'anello debole. Mi spiego: dato il contenuto costantemente omofobico delle proposte e delle dichiarazioni di Alleanza Nazionale - e della coalizione in cui è inserita -, è evidente che prima o poi sarebbe venuto fuori qualcuno con la bella trovata di Saia. Questa, in fin dei conti, è la conseguenza logica di una serie di premesse e, date quelle premesse, era ovvio che la conseguenza fosse quella. Fini dovrebbe forse pensare a sanare a monte l'omofobia dilagante nel centrodestra e non limitarsi, pro forma, a censurare il primo stupido che, dalle seconde file, estrinseca ciò che è sempre stato implicito nel discorso politico del centrodestra, fino a esserne parte costitutiva e programmatica. L'uscita di Saia corona la campagna, fatta a tambur battente, di persone come Riccardo Pedrizzi, sempre di An, che non perde occasione per diffamare gay e lesbiche. Il rimprovero di Fini è l'atteggiamento di chi, constatando che gli si è allagata la casa, tira fuori un fazzoletto e asciuga i battiscopa, senza preoccuparsi di chiudere i rubinetti. Oltretutto, la battuta di Saia è figlia dell'affermazione finiana secondo cui "i gay non possono fare i maestri". Forse Fini non lo pensa più - e io me lo auguro, visto la sua coraggiosa posizione personale in occasione del referendum sulla legge 40 -, ma allora mi piacerebbe sentirglielo dire.
3. Rosy Bindi, invece, ha dichiarato che si riserva il diritto di querelare Saia per "l'offesa ricevuta". Nemmeno qui ci siamo: essere definita lesbica è dunque un'offesa? Non basta una smentita, se l'affermazione non corrisponde a verità? Perché tirare sempre in ballo il giudice? La stessa Bindi ha poi aggiunto che, se fosse lesbica, non avrebbe problemi a dichiararlo apertamente. E a me viene da fare una battuta (amara): chissà perché sono sempre quelli che non sono omosessuali (o che dicono di non esserlo) che non avrebbero problemi a dichiararlo se lo fossero, mentre quelli che lo sono hanno tutti i problemi di questo mondo a dichiararlo (a meno che non siano stati eletti proprio perché politici omosessuali, come Grillini, De Simone o Silvestri)?
II
Non amo ascoltare la radio quando sono a casa, l'ho già detto. Se poi c'è qualcuno che parla, mi distrae dalle cose che sto leggendo o sto scrivendo. Eppure, di tanto in tanto, in maniera assolutamente casuale l'accendo su Radio Radicale, che m'ipnotizza, perché trasmette senza filtri le cose più improponibili e assurde. Per dire: mi è capitato di sentirci la Binetti o un convegno dei ds di Pinerolo. Chi fosse entrato in casa mia oggi, mi avrebbe visto, con gli occhi sgranati, lo sguardo perso nel vuoto e l'aria incredula ascoltare - per intero! - il comizio che Silvio Berlusconi ha tenuto a Pavia, non so se ieri o l'altro ieri. Ampi stralci sono stati riportati sui giornali. Devo dire che, vinta una certa resistenza da parte mia, ha prevalso l'interesse antropologico, sia per il personaggio che per il pubblico. E' proprio vero che si vota anche con le viscere. Certo, Berlusconi ha la grande abilità di non negarsi nessun mezzo a effetto se sa o intuisce che potrà solleticare il ventre molle del suo elettorato. Sa essere potentemente populista, senza ritegno alcuno: può darsi che abbia ragione lui e che, per una fighetta intellettualoide e intrisa di Kulturpessimismus come me che non riesce a convincere, guadagni invece dieci ruspanti elettori che non vanno troppo per il sottile e che non hanno crisi di nervi a sentire il suo eloquio da baùscia milanese. Astraendomi un po', sono persino riuscito a godermelo come se fosse uno spettacolo di cabaret. Ma non è questo che volevo dire. A un certo punto - tra i "buuh-buuh" del pubblico ogni volta che citava la "sinistra" - qualcuno ha urlato: "Ti amiamo!". Berlusconi ha replicato - e lo riporto letteralmente, perché me lo sono segnato subito, visto che nei giornali non c'era: "C'è solo un modo di dimostrarlo: il numero di telefono... delle ragazze, però, perché io non sono come uno di quelli là". E chissà che dicendolo non abbia fatto il famoso gesto all'orecchio: la radio non consentiva di verificarlo. In ogni caso, una finezza che fa il paio con quelle, venute poco dopo, sulle "signore" (che non sono mai "donne" - troppo femminista per lui, suppongo) che dovrebbero minacciare i loro mariti di non preparargli più la cena o stirargli le camicie se questi non si fanno convincere a votare Forza Italia alle prossime amministrative.
Ecco, io questo vorrei dire: se uno così è "moderato", se uno così è "liberale", allora io sono Marlene Dietrich.
Posso dire che quando è in tv, in radio o sui giornali, io Berlusconi se posso non me lo perdo mai, mi calma, la testa mi si blocca un po' e si concentra tutta sul personaggio. È rilassante sentirlo, ascoltarlo, vederlo, indipendentemente dalle cose che dice, di certo ha un forte magnetismo (a volte mi capita, anche quando lo sento in radio, magari in prima battuta di assentire a delle dichiarazioni, e solo ripensando in un secondo tempo mi accorgo che sono cavolate; nessun altro uomo [politico] mi fa quest'effetto). Fortunatamente ho imparato a riflettere quando vado a votare...
Posted by: dj | 24/05/2006 at 16:57
Il punto è che mischia verità a mezze verità e a menzogne assolute, e lo fa con tono convinto (o convincente) e ottimista. E' una cosa che fa presa, soprattutto se non si conosce l'oggetto di cui sta parlando. In quel caso si può essere tentati di credere che abbia ragione. Se però lo si conosce, ci si rende conto che magari sta dicendo una solenne cazzata. Un esempio nel discorso sentito oggi: stava vantando le meraviglie della riforma scolastica - e magari uno pensa: "Chissà, forse è davvero buona" - quando arriva la menzogna bella e buona: "Alla fine della scuola i nostri ragazzi usciranno e parleranno perfettamente l'inglese più un'altra lingua straniera". Il punto è che - mi dicono gli esperti (cioè chi ci insegna lingue) - le ore sono state ridotte e in due ora la settimana (in un liceo classico), l'inglese non li si impara affatto. Men che meno perfettamente.
Il successo del soggetto (Berlusconi) dipende appunto dalla faccia tosta con cui "mixa" tutto questo, rendendo impossibile all'ascoltatore medio districare da solo le varie cose. Uno più accorto ne esce, come minimo, sospettoso.
Ma - mia curiosità - non irrita quell'accento così trucemente "brianzolmilanese", così arrogantemente saccente, a sentirlo nell'Italia centrale?
Posted by: stefano | 24/05/2006 at 17:08
"chissà perché sono sempre quelli che non sono omosessuali (o che dicono di non esserlo) che non avrebbero problemi a dichiararlo se lo fossero, mentre quelli che lo sono hanno tutti i problemi di questo mondo a dichiararlo (a meno che non siano stati eletti proprio perché politici omosessuali, come Grillini, De Simone o Silvestri)?"
Mi vengono in mente due casi che provano che qualche eccezione c'è: Pecoraro Scanio (bisessuale, vabbè...) e Scalfarotto. Ma per lo più è vero quanto dici.
Posted by: endimione | 24/05/2006 at 17:16
L'Italia, come al solito, è il paese dei segreti di pulcinella.In tutta questa storia il problema vero è che la bindi E' LESBICA. E lo sanno tutti, da An a Rifondazione, Grillini compreso. Per qualche strana strategia avranno fatto un patto di non-outing (si saranno pur immaginati, nominandola ministro della famiglia, che qualche testa calda della destra avrebbe prima o poi sollevato il problema). Ecco perchè la vive come un'offesa e va dal giudice.
Posted by: BubbleHouse | 24/05/2006 at 17:39
a me no, ma qui non irrita tanto l'accento di Berlusconi (è venuto un mese e mezzo fa, si tende ad ignorarlo più che a contestarlo), irrita proprio la "destra" in generale, anche d'accento siculo.
Posted by: dj | 24/05/2006 at 17:40
io scommetterei del denaro sul fatto che i blog di destra, nel riportare questa notizia, ironizzeranno sul fatto che, comunque, la bindi è brutta. e non se la farebbe nessuno.
ci scommetterei.
Posted by: mauoshi | 24/05/2006 at 17:42
@ Endy: Be', potrei fare una battuta e dire che Pecorone Scanio *non* è un uomo politico :). Intendevo dire, in realtà, nessun politico di quelli noti e affermati. Scalfarotto era un outsider. (E, ti dirò, noi qui si aspetta già Scalfarnove).
@ Bubble: Allora i problemi ad ammetterlo sì che ce li ha :). Comunque fatti suoi. Io l'outing lo farei a quelli che attivamente promuovono politiche omofobe. Non so, faccio un nome a caso, Calderoli.
Posted by: stefano | 24/05/2006 at 17:55
anch'io oggi ho avuto il piacere di ascoltare il delirio di berlusconi.
quella del senatore che si rifufia sotto il letto quando torna a casa per scampare alla moglie è stata...penosa.
il fatto tragico infatti è che berlusconi NON FA RIDERE!! cazzo, ma bondi non prova mai a fargli qualche allusione a riguardo?
aho berluscò, non fai ridere!!
Posted by: Yoshi | 24/05/2006 at 19:06
Perso il Berlusconi, ma siamo comunque uno pari: mi sono beccato il delirio cattolico integralista alla pummarola di Camillo Langone a Otto e mezzo, stasera. Sono schifato e furioso. Mi domando sempre più spesso cos'ha fatto di male, questo Paese, per avere come intellettuali di riferimento di una parte politica questi ripugnanti reflui fognari in perenne battaglia contro l'italiano, il buonsenso e la dignità.
Posted by: Mark | 24/05/2006 at 23:07
Langone è un fanatico brutto, cattivo e cinico: io adoro i suoi pezzi gastronomici e di critica ecclesiastica (le sue battaglie estetiche contro le tristissime candele elettriche in chiesa sono lodevoli). Certo è un intollerante ma alcune sue massime me le segnavo quando leggevo "Il Foglio". Una l'ho anche adottata: "lo zucchero è l'oppio dei poveri".
Posted by: dj | 24/05/2006 at 23:17
Quest'ultimo commento, devo dire, mi lascia completamente basito. Ma è, con tutta evidenza, colpa mia: a questo punto, mi pare acclarato che sono stato sparato su questo pianeta tramite cannone e che l'alieno sono io.
(Nel frattempo, credo che me lo sognerò stanotte, Langone che discetta delle candele elettriche. Chissà che capolavori di satira puntuta mi son perso, fino ad ora).
Posted by: Mark | 24/05/2006 at 23:34
Che la Bindi sia lesbica o meno, per me, non ha alcuna importanza. Il punto è che se una persona sceglie di farla restare una questione privata, anche se si tratta di un esponente politico, privata deve rimanere.
A meno che, magari, lo stesso uomo politico condanni in pubblico ciò che pratica in privato.
Circa la battuta di Berlusconi su "uno di quelli là", ne aveva anche tra i ministri del suo governo, e per di più del suo partito.
Gliel'ha spiegato ai suoi elettori?
Posted by: Matthaei | 25/05/2006 at 00:06
Ma c'è una cosa che mi torna in mente, mentre mi chiedo se è vero che la Bindi è omosessuale, mi dico che magari lo è e penso alle sue minacce di querele, o alla sua dichiarazione per cui le piacciono gli uomini belli e intelligenti.
Ripenso a me, alle volte che non ho ceduto e a quelle in cui l'ho fatto; e provo vergogna, per me e per lei.
Posted by: Matthaei | 25/05/2006 at 00:10
@Mark, @dj: ho la fortuna di non sapere chi sia questo Langone. Qualcosa mi è stato risparmiato: c'è giustizia.
@Matthaei: adesso andrò a rileggermi la lista dei ministri di Forza Italia e vediamo un po' se indovino.
Comunque sono d'accordo con te: va bene che tutto resti privato, se qualcuno lo desidera, purché, per l'appunto, non condanni e ostacoli in pubblico ciò che pratica in privato.
Posted by: stefano | 25/05/2006 at 01:17
terra terra: Saia ha grosse problematiche a livello sessuale
Posted by: p.s.v. | 25/05/2006 at 13:00
e io vado sottoterra: magari Saia ha problematiche piccolissime…
(chiedo scusa, non si dovrebbe scherzare sui disturbi della personalità in 'sto modo)
Posted by: Marcoz | 25/05/2006 at 13:33