Le pagine milanesi del Corriere della Sera di oggi pubblicano un grafico che riporta, in dettaglio, le spese affrontate dai vari partiti e liste in vista delle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio. Si tratta di previsioni di spesa, specifica la didascalia accanto al titolo, ma prendiamole per buone comunque.
Il dato che salta all'occhio è la sproporzione enorme tra le spese totali delle liste che sostengono Bruno Ferrante (694.000 euro) e quelle delle liste che sostengono Letizia Moratti (3.642.900). La ratio è di 1 a 5,25. All'interno della coalizione di centrosinistra, la lista che spende di più è la lista civica di Ferrante, con un totale di 328.500 euro - che corrisponde a poco più di quanto, dall'altra parte, spende la Lega Nord (con 300.000 euro) -, seguita a ruota dal "listone" dell'Ulivo, con 140.000 euro. Nella coalizione di centrodestra, invece, la parte del leone (o della leonessa) la fa la lista Moratti, con la bellezza di 1.250.000 euro e non, come ci si aspetterebbe, Forza Italia, che è invece buona quarta con 400.000 euro. Credevo di "meglio", dato che in fin dei conti sono la maggioranza al governo cittadino, hanno un capo ricco di suo e forse rastrellano ancora soldi da Publitalia (e voglio essere magnanimo e non pensar male).
A sorprendermi, invece, nel centrodestra sono la seconda e la terza posizione. Seconda è la lista "Sos Italia" di Maurizio Scelli - il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana che andò a non so più quale congresso di Forza Italia per dare il suo sostegno -, con ben 700.000 euro (che è comunque più, ricordo, dei 694.000 euro che spende tutto il centrosinistra unito), e terza la Lista "Giovani per Milano", con 470.000 euro. Per essere giovani, hanno già una notevole disponibilità di argent de poche, a quanto vedo. Di questa lista - di cui io non sapevo praticamente nulla - ha già brevemente parlato lui: sono andato a vedere il loro sito, sono stato colto da raccapriccio e sgomento e ho capito che deve trattarsi di una manovra di puro e semplice marketing. L'investimento che la sorregge me lo conferma. M'incuriosiscono anche i 300.000 euro di Azione Sociale - Mussolini (la stessa cifra della Lega Nord): forse la "nipote" ha ritrovato l'oro di Dongo?
Controllo poi, nel centrosinistra, quanto spende la Rosa nel Pugno: 20.000 euro, meno dell'Udeur (25.000 euro), ma più del Codacons (14.000) e dell'Italia dei Valori (10.000). Una cifra non esorbitante, che corrisponde, per mille euro in meno, ai 21.000 euro della Fiamma Tricolore nel centrodestra. Con la differenza - attenzione, attenzione: sto facendo della dietrologia! - che comunque la Rosa nel Pugno a Milano ha avuto il 3,5% (2,5%) alle nazionali, mentre i neonazisti hanno avuto percentuali da prefisso telefonico. Eppure riescono a spendere persino 1.000 euro in più: anche loro ricchi di famiglia.
Letti questi dati, sorge spontanea la domanda: da dove prendono i partiti del centrodestra tutti questi soldi? Se per la Moratti posso avanzare l'ipotesi che siano patrimonio di famiglia, per gli altri preferisco non formulare nessuna ipotesi.
Spero, a questo punto, che vinca Bruno Ferrante. Per un motivo in più: per dimostrare che a investimenti finanziari portentosi non corrispondono necessariamente risultati dignitosi.
1) Secondo me anche Forza Italia preferisce convogliare le sue finanze sulla lista Moratti, che (mia impressione da lontano) non è altro che la faccia ripulita, ciellina e presentabile di Forza Italia (che invece teme di essere in ribasso). Meglio moltiplicare le liste, così: l'elettorato "moderato" destrorso può dividersi, quello fedele alla bandiera e a Silvio vota FI, quello nordista fedele ai soldi e agli affari la Moratti, quello pseudo-associaziosita a Scelli e quello trendy modaiolo alle Liste-Gggiovani. A livello nazionale, tutti quanto voterebbero FI.
2) Una chicca su Scelli, forse dimenticata a livello nazionale. Al momento della fondazione del suo movimento, subito dopo l'uscita dala Croce Rossa, Scelli organizzò a firenze un ambizioso convegno al Palasport (nemmeno al più piccolo palacongressi, al palasport), attendendosi un palazzetto stipato di Scelli-boys. Berlusconi sarebbe dovuto arrivare nel finale per fare il bagno di folla: un popolo di baldi giovani tutti per lui, per cominciare la riconquista della Toscana.
Fu un flop colossale, poche centinaia di persone, Forza Italia prese le distanze dal convegno. Di Scelli per un po' non si è sentito più niente, e tra l'altro non ricordo come quel movimentsi chiamasse, ma NON Sos Italia. Quindi forse è stato pure costretto a cambiare nome, oppure quel movimento è morto e lui si è trasferito a Milano, lo ignoro :D
Posted by: Disorder | 24/05/2006 at 13:08
ma quale patrimonio di famiglia. i soldi della moratti sono soldi publitalia. e non solo
Posted by: p.s.v. | 24/05/2006 at 15:01
Interessante la vicenda Scelli. E che tutte quelle liste fossero solo una proliferazione di Forza Italia non faticavo a immaginarlo.
Posted by: stefano | 24/05/2006 at 15:45