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24/09/2005

Comments

Matthaei

Tu che fai il traduttore, sai cos'è Trados?

stefano

No, ma immagino si tratti di un programma di traduzione. Fino a che punto sia utile per le traduzioni letterarie non saprei dirtelo. Dubito che lo sia.

Matthaei

In effetti mi sono informato. Non so bene cosa facciano questi programmi di traduzione ma dev'essere così, e capisco bene che per le traduzioni letterarie (che sono, per l'appunto, "letterarie") possa servire a ben poco.

Mauro

Non è un programma di traduzione, ma - dicono - un "aiuto" al traduttore: semplicemente memorizza tutte le espressioni tradotte e le ricorda quando se ne trova un'altra uguale o simile, minimizzando lo sforzo di tradurre ripetutamente lo stesso tipo di espressioni ("TRADOS 7 is the premier Translation Memory software. It recycles your translated sentences to make you faster and more consistent. It frees you from repetitive typing and allows you to concentrate your energies on actually translating.", da: http://www.translationzone.com/sublink.asp?ID=725 ).
Una questione propriamente filosofica è invece quest'altra: perché, malgrado la paurosa potenza di calcolo dispiegata dal software di recente generazione, non esistono programmi che siano in grado di tradurre decentemente anche semplici frasi? (Né, aggiungerei, in grado di fare il *riassunto* della trama di "Biancaneve e i sette nani"). Dare una risposta coerente, senza fare riferimento all'anima, alla coscienza del traduttore o cose aleatorie del genere, è molto difficile. Qui filosofia della mente e filosofia del linguaggio sono impegnati in un notevole incontro di wrestling.

stefano

E' un interrogativo senza risposta, temo... Forse la lingua è così impastata con i microelementi di una cultura che non si può trasferire direttamente, meccanicamente in un'altra lingua, e finché i computer non impareranno a "pensare" temo che la questione resterà aperta.

la pra

"Ogni volta è veramente come immergere la punta di un piede nell'acqua di una piscina per sentire se è fredda."
Davvero uno splendido modo di descrivere il primo contatto con un libro da tradurre: grazie.

Ora vado a immergere l'alluce nella nuova piscina.

avi

ogni lingua legge il mondo, e ogni autore legge il mondo a suo modo servendosi come veicolo della sua lingua. finora i computer si limitano a "vedere" il mondo, a fotografarlo. finché non riusciranno a leggerlo non si potrà affidarsi alle loro capacità per tradurre.

liseuse

Oh mi mancavano gli appunti di traduzione! Concordo con lapra, hai usato un'immagine strepitosa. Io ora mi sento così stanca di nuotare che mi sa che affogherò, anche se l'acqua mi pareva proprio della temperatura gradita. Ci vorrebbe un po' di "mestiere" in più. Più polmoni, in effetti.

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