Togli a molti uomini - uomini nel senso di individui di sesso maschile - il potere e non sono più nulla: avvizziscono. Finché possono esercitarlo, per quanto in forma ridotta e in un ambito ridotto (fosse pure solo quello di casa loro), si sentono vivi. Gli uomini invecchiano male perché, con l'età, perdono quello straccio di potere che avevano: i peggiori tra loro (quelli il cui grado di coscienza, nel pieno delle loro forze, era pressoché nullo; quelli per i quali v'era aderenza perfetta tra pensiero e azione) sono costretti ad accorgersi che dipendono dagli altri. La consapevolezza della nostra dipendenza è l'antidoto più efficace e tremendo contro la nostra sete di potere. Le donne - disabituate a comandare - invecchiano meglio, ho notato. Di "servire" - e s'intenda il verbo nella sua accezione positiva - gli uomini sono in genere poco capaci e, se costretti, si irrigidiscono, si contorcono, s'inacidiscono. E invecchiando si svelano per quello che in realtà sono, al di là del teatro che hanno fatto per tutta la vita.
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